L'uccisione di Mark Duggan da parte degli uomini della polizia inglese fu legale. Ha deciso così la giuria chiamata a stabilire se l'episodio che fece esplodere la rivolta urbana a Tottenham nel 2011 fu o meno giustificato.
A quanto si legge nella sentenza, il 29enne, dipinto come uno spacciatore e definito dalla polizia un membro della gang Mam Dem, avrebbe avuto con sè un'arma fino a pochi istanti prima della sparatoria in cui fu ucciso. Duggan avrebbe gettato la sua pistola dal finestrino del taxi su cui viaggiava appena prima dello scontro con gli agenti.
La morte del 29enne è considerata la scintilla che scatenò scontri nelle periferie della capitale inglese. Da Tottenham la rivolta si estese ad altri quartieri, fino a raggiungere Birmingham, Bristol e Manchester. I disordini terminarono con oltre 3mila arresti e cinque morti, tra incendi e saccheggi.
La famiglia di Mark Duggan ha reagito alla sentenza sostenendo di non avere ottenuto giustizia per la morte del figlio.
"Sono in stato di shock", ha commentato il loro legale, Marcia Willis Stewart.Il premier britannico David Cameron, pur riconoscendo che temi come questo "provocano forti emozioni", ha chiesto di ricordare che il Regno Unito "ha un sistema giudiziario adeguato e che deve essere rispettato".
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