Continua il braccio di ferro di Mosca con il protrarsi della crisi in Ucraina. La Russia replica alle minacce di Usa e Nato e paventa la possibilità di impedire agli ispettori stranieri l'accesso al proprio arsenale strategico, compresi i missili nucleari.
Putin ha chiesto all’Osce un’inchiesta sull’uccisione di decine di persone da parte di cecchini durante gli scontri di fine febbraio tra polizia e insorti a Kiev dopo che è stata diffusa la registrazione di una telefonata intercettata tra il capo della diplomazia Ue Catherine Ashton e il ministro degli Esteri dell’Estonia Urmas Paet.
Gli osservatori internazionali in Crimea sono stati chiesti anche dal ministro degli Esteri ucraino Andrii Deshitsa, che ha sottolineato come il referendum per l'annessione a Mosca previsto per il 16 marzo "è illegale e non porterà a risultati legittimi né per l’Ucraina, né per la comunità internazionale". Il governo ucraino punta comunque a risolvere "pacificamente" la crisi ed è disponibile a negoziare una soluzione con la Russia e ad "avere contatti con Mosca a qualunque livello".
Da giorni però gli ispettori dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa non riescono a entrare: oggi sono stati accolti da spari di avvertimento che li hanno fatti tornare indietro.
"Stiamo facendo dietro-front. Sono stati uditi tre spari, non erano però diretti a noi, ma probabilmente ad una piccola auto visibile" tra il convoglio che trasportava gli ispettori e il posto di controllo, ha detto una fonte dell’Osce.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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