Una decisione drastica, ma necessaria. Il Pentagono ha scelto ieri sera di lasciare a terra momentaneamente tutti i jet F-35 della sua flotta, fino a quando saranno risolti i problemi riscontrati al motore.
La decisione presa in America è dovuta alla scoperta, durante un'ispezione di routine, di una frattura in una delle pale della turbina del reattore. Un campanello d'allarme importante, segno di una probabile debolezza del pezzo, che potrebbe portare al distacco della pala e dunque alla distruzione del motore stesso dell'aereo.
Il velivolo prodotto dalla Lockheed Martin in collaborazione con aziende dei Paesi che lo acquisteranno torna di nuovo al centro del mirino. Modello dal costo esorbitante, l'F-35 presenta diversi problemi noti agli esperti.
Prima di ieri gli F-35 americani erano stati atterrati a gennaio, dopo che la sonda per il rifornimento in volo di un modello realizzato per i marines - a decollo corto e atterraggio verticale - si era staccata in fase di decollo.
L'Italia ha in programma l'acquisto di 90 esemplari dell'aereo. Trenta di questi saranno del tipo pensato per la marina, sessanta del modello convenzionale. Al momento sono stati effettivamente ordinati tre aerei. Il contratto per altri tre è in via di definizione. Il primo velivolo dovrebbe uscire entro il 2015 dagli impianti piemontesi di Cameri, per entrare in servizio nel 2016.
La Lockheed Martin
ha annunciato una serie di verifiche con la Pratt & Whitney, società che si occupa della realizzazione del motore. La pala "fratturata" dell' F-35 americano è stata inviata all'impianto di Middletown, nel Connecticut.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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