Venezuela, oplà: la deputata scomoda non è più deputata

Ecco il trucco del governo per liberarsi della donna più pericolosa dell'opposizione

Venezuela, oplà: la deputata scomoda  non è più deputata

Come fare per trascinare in tribunale (ovvero ottenere una condanna certa) e liberarsi della deputata dell’opposizione più popolare e tenace? In Venezuela sanno come. Già la settimana scorsa il Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV, il partito chavista) aveva presentato un esposto alla Procura della Repubblica, per iniziare un’investigazione che permetterebbe la revoca dell’immunità parlamentare alla deputata oppositrice. Ma ieri, il presidente dell’Assemblea Nazionale, Diosdado Cabello, ha dichiarato che Maria Corina Machado aveva smesso di essere parlamentare in quanto ha accettato venerdì scorso a Washington la carica di Ambasciatrice Alterna di Panama (Paese con cui il Venezuela ha rotto le relazioni all’inizio di marzo) presso l’Organizzazione degli Stati Americani (OSA): una scelta «tecnica» fatta dopo che le delegazioni del Venezuela ed i suoi alleati dell’ALBA (Alleanza Bolivariana per le Americhe), insieme ad altri governi affini della regione, avevano intrapreso delle manovre per impedire l’intervento dell’oppositrice venezuelana. «Lei non è più deputata, Signora Machado», ha detto Cabello in una conferenza stampa nel palazzo amministrativo dell’Assemblea Nazionale, nel centro di Caracas. L’ex tenente dell’esercito, considerato attualmente il numero due del chavismo, ha citato per dire tutto ciò gli articoli 149 e 191 della Costituzione venezuelana, che proibiscono ai deputati di avere un’altra carica in contemporanea con la legislatura ed accettare riconoscimenti da governi stranieri.

538em;">Il governo attribuisce a Machado - deputata indipendente eletta nello Stato di Miranda, la più votata da tutte le circoscrizioni del Paese – buona parte delle responsabilità per tutte le proteste registrate in Venezuela dal 12 febbraio scorso.

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