Dalle grandi sfide dell'Europa alla politica interna. Dalle insidie dell'instabilità internazionale alle decisiva opportunità di rilanciare il Vecchio Continente con l'Italia al centro. L'evento "100 giorni alle elezioni - Il futuro dell'Europa", organizzato dal Giornale a Milano a inaugurazione delle celebrazioni per i propri cinquant'anni, ha spalancato lo sguardo sugli orizzonti prossimi dell'attualità. Sul palco, i protagonisti dell'economia, dell'impresa, della politica e del mondo accademico si sono alternati per oltre quatto ore di confronti e di idee messe in circolo. Poi, sul finale, il frizzante faccia a faccia tra il direttore Alessandro Sallusti e il senatore Matteo Renzi.
Ad aprire la mattinata era stato un illuminante panel sulle grandi sfide economiche del Vecchio Continente, spesso bloccate da un approccio ideologico come quello rimproverato dai protagonisti del talk all'attuale maggioranza progressista in Europa. "Soprattutto da parte di questa Commissione Ue c'è stato uno scontro di carattere ideologico tra l'agricoltura e l'ambiente. Dicono che l'agricoltore è nemico del territorio, ma è vero l'opposto", ha lamentato ad esempio Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti, durante il dibattito guidato da Nicola Porro. Nell'ultima legislatura Ue - ha aggiunto - "la spinta ideologica del finto ambientalismo ha prevalso sul buonsenso". Marco Hannapel, Presidente e AD Philip Morris Italia, ha invece offerto uno sguardo sull'impatto positivo che una grande multinazionale, come quella di cui fa parte, può dare all'economia italiana. Gregorio De Felice, Head of Research and Chief Economist, Intesa Sanpaolo, ha invece analizzato la situazione economica con un approccio preciso, in particolare riferendosi agli obiettivi raggiunti e a quelli mancati della riforma del patto di stabilità.
Nel secondo panel, invece, spazio alla politica con un'immediato sguardo alle recenti elezioni in Sardegna, dalle quali è emersa la conferma di quel che Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia Research, ritiene un fenomeno ormai in svolgimento: la ricomposizione di un bipolarismo. Al riguardo, il professor Damiano Palano - tra i relatori del confronto - ha spiegato: "I 5s si stanno riposizionando sulla sinistra. Stiamo tornando al bipolarismo, con tutti i meccanismi che ne conseguono. Il centrodestra, come un tempo, ha una legittima competizione interna ma ha anche un'unità di fondo. L'area di centrosinistra continua ad avere gli stessi problemi dell'Ulivo e dell'Unione di Prodi", ha osservato la sondaggista. In questa situazione, Letizia Moratti ha rilanciato il ruolo di Forza Italia: "Vedo un futuro positivo, è la forza che nel centrodestra può rappresentare alcune istanze con un impatto favorevole sui cittadini".
Come prevedibile, è stata poi ricca di spunti di confronto l'intervista a Matteo Renzi condotta da Alessandro Salluti. Davanti alla platea dell'evento organizzato dal Giornale, il senatore di Italia Viva ha commentato la politica internazionale e poi quella interna. Sempre riservando stoccate qua e là. "Il motivo per cui da anni dico di fare accordi con i moderati arabi è evitare la jihad globale che è il sogno di Hamas. Ecco perché è fondamentale l'Arabia Saudita. E meno male che c'è Bin Salman", ha affermato ad esempio in riferimento alla situazione in Medio Oriente. Poi un passaggio sulle elezioni Usa sul futuro del Vecchio Continente. "O l'Europa tira fuori un po' di orgoglio o noi assisteremo a una nuova partita tra America e Cina, con la Russia che ha rapporti con tanti Paesi".
E gli interni? Renzi non si è risparmiato dal punzecchiare Giorgia Meloni e Matteo Salvini: "Se continuano così fanno la fine dei Ferragnez: i Melonez". Ma non sono mancate bordate al Pd. "Per me la sinistra vincente non è la sinistra trinariciuta, ma quella che fa concorrenza alla destra sul riformismo. Per me, si è bloccato tutto perché il mio desiderio di riformare la sinistra... Hanno vinto i dinosauri, ha vinto D'Alema. A loro interessava la ditta e alla fine se la sono ripresa e per me non vinceranno mai".
Alla fine, la
perfetta sintesi dell'evento e del suo significato la si è ritrovata nel dialogo quasi improvvisato - ma riuscitissimo - tra Sallusti, Feltri e Porro, dal quale è emersa una consapevolezza: "Il Giornale è nel nostro dna. Questo quotidiano è nato anticonformista e continuerà a esserlo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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