"Hamas non c'entra con la causa palestinese". Il monito di Meloni da Bruxelles

Il conflitto tra Israele e Palestina è al centro del Consiglio europeo ma Meloni nel punto stampa pone l'accento anche sulle tensioni tra Kosovo e Serbia e sul tema dei migranti

"Hamas non c'entra con la causa palestinese". Il monito di Meloni da Bruxelles
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Giorgia Meloni è volata a Bruxelles per presenziare ai lavori del Consiglio europeo. Tra i principali dossier sul tavolo ci sarà una necessaria discussione sul conflitto in Medio Oriente. Per la premier, in questo momento, serve un impegno comune per una de-escalation e per evitare che dallo scontro tra Israele e Palestina scaturiscano conseguenze inimmaginabili. "Mi pare che su questo ci sia unità di intenti", ha detto Meloni prima dell'inizio dei lavori. "Penso che l'Ue possa giocare un ruolo importante in questa fase", ha aggiunto, sottolineando che "uno degli strumenti più efficaci per sconfiggere Hamas sia dare una concretezza e una tempistica alla soluzione della questione palestinese". Perché Hamas va sconfitta nella misura in cui "è un bluff, non c'entra niente con la causa palestinese" e per farlo, sottolinea "serve dare maggiore peso all'Autorità nazionale palestinese" nel medio termine.

La diplomazia in campo tra Kosovo e Serbia

I margini di manovra sono molto ristretti in questo momento e la diplomazia deve fare il suo, senza però perdere di vista la realtà del conflitto. Sebbene gli scontri in Medio Oriente stiano assorbendo grandi energie a tutto il mondo occidentale, l'Europa deve necessariamente muoversi su più fronti. Nel cuore dell'Europa non vanno dimenticate le tensioni tra Kosovo e Serbia, delle quali Meloni ha discusso nel corso di un trilaterale con Olaf Scholz ed Emmanuel Macron. L'instabilità di quell'area è capace di causare gravi problemi nello scenario internazionale, per tale ragione l'opera di mediazione dell'Unione europea risulta essere determinante: "Stiamo cercando di trovare una soluzione. Abbiamo chiesto a entrambi i leader di fare dei passi in avanti nell'implementazione degli accordi redatti".

Occorre fermare l'incedere di questo e degli altri conflitti o tensioni prima che sia troppo tardi: questo è il senso delle parole di Meloni, che arrivando al Consiglio europeo ha sottolineato come sia tutto precipitato dopo l'invasione della Russia in Ucraina. "Dissi al tempo che se fossero saltate le regole della pacifica convivenza, le regole del diritto internazionali, noi ci saremmo trovati in un mondo nel quale il più forte pensava di poter liberamente invadere il suo vicino", ha spiegato il premier, un mondo in cui governa il caos che avrebbe avuto conseguenze anche sul nostro quotidiano. "Mi pare che quello che accade in questi mesi racconti che questa ipotesi al tempo fu fatta in realtà stia diventando abbastanza reale", ha concluso.

La "partnership strategica" per fermare i migranti

Ma tra i temi di discussione non può non esserci quello delle migrazioni, con la prosecuzione degli accordi con i Paesi del nordafrica: "Se si decide di parlare di partnership strategica poi bisogna mostrare rispetto e questo alcune volte nei confronti della Tunisia è mancato". Un rispetto necessario e dovuto, che però manca da parte di chi, spiega Meloni, "non vuole che l'Ue governi i suoi flussi migratori". Il tema principale dev'essere uno da mettere sul tavolo, non dire "ti do delle risorse se fermi i flussi migratori" ma "costruire una partnership, un lavoro serio".

L'Europa si è ora allineata con l'Italia, ha compreso che i flussi migratori devono essere governati e che il nostro Paese da solo non è in grado di sopportare una tale pressione. I punti portati avanti da Meloni nell'ultimo anno sono stati accolti ma ora, dice lo stesso premier, è ora di essere "concreti". "Sono soddisfatta della lettera della presidente Von der Leyen.

Il fatto che la presidente prima del consiglio europeo invii una lettera sullo stato dell'applicazione dei principi che abbiamo stabilito è molto significativo e vuol dire che il tema non è più di visione ma di fatti", ha concluso il premier italiano

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