Scholz contro Meloni: "È di estrema destra". La replica di Tajani: "Fuori luogo"

In vista del vertice di lunedì a Bruxelles, Scholz, uscito male dalle elezioni Europee, vuole mantenre e Bruxelles la stessa maggioranza uscente che esclude i conservatori

Scholz contro Meloni: "È di estrema destra". La replica di Tajani: "Fuori luogo"
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Dopo la sconfitta elettorale rimediata alle elezioni Europee, Olaf Scholz non ha avuto il tempo di organizzarsi perché pochi giorni dopo è partito in direzione della Puglia per partecipare al G7 della presidenza italiana. Terminato il vertice, il cancelliere è tornato in Germania e ha rilasciato la prima intervista post-elettorale, facendo il punto sul futuro dell'Unione europea anche in chiave alleanze per la formazione del nuovo governo e parlamento. "Non è un segreto che Giorgia Meloni sia all'estrema destra dello spettro politico", ha dichiarato Scholz in un'intervista ai media del gruppo Axel Springer.

Per questa ragione, ha aggiunto il cancelliere, "ci sono differenze politiche che sono abbastanza evidenti, che significano anche che lavoriamo in famiglie di partiti molto diverse". Sulle parole di Schol è intervenuto il vicepremier Antonio Tajani, che parlando con i cronisti a margine della conferenza di pace a Lucerna ha ricordato che "bisogna avere sempre un linguaggio rispettoso. Si combattono le idee, non le persone". Meloni, ha aggiunto il ministro degli Esteri, "è una conservatrice, non è di estrema destra. Il Partito conservatore non è di estrema destra". E osservando che in questo momento in Europa ci sia in corso "una campagna elettorale", ha ricordato a Scholz che "a destra di Ecr c'è Id".

Partendo dal presupposto che Meloni sia all'estrema destra, e ragionando sul prossimo mandato del presidente della Commissione europea, Scholz ritiene che "sia molto importante che il futuro presidente della Commissione possa contare sui partiti democratici tradizionali del Parlamento europeo, il Partito popolare europeo, i socialdemocratici e i liberali". Socialdemocratici che, anche se ambiscono a un nuovo corso in Unione europea, rispetto alle elezioni del 2019 hanno perso numerosi voti in favore di altri schieramenti, tra i quali quelli conservatori che hanno guadagnato numerosi seggi.

Secondo Scholz, l'alleanza da lui proposta, che è quella uscente dal parlamento europeo, "dopo i risultati delle elezioni in Europa, potrebbe funzionare". Il cancelliere tedesco nel futuro della Commissione Ue vede un secondo mandato di Ursula von der Leyen, che con Giorgia Meloni ha apertamente dichiarato di lavorare bene. La stessa premier ha sottolineato di recente che sono numerosi i punti di contatto tra la sua politica e quella dell'attuale presidente. Per Scholz, "ci sono tutti i segnali che Ursula von der Leyen potrà ricoprire un secondo mandato come presidente della Commissione Europea", il che è un'opinione comune.

Scholz non ha dato il suo appoggio pubblico all'attuale presidente ma ha constatato come l'orientamento sia questo.

I leader della Ue si riuniranno lunedì a Bruxelles per un vertice informale per discutere delle cariche più importanti, tra cui il prossimo presidente della Commissione europea, il presidente del Consiglio europeo e il capo della politica estera. È probabile che una prima decisione non ufficiale venga assunta già in quel vertice, in attesa dell'accordo previsto nel vertice in programma il 27-28 giugno.

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