"Meloni ha le mani sporche di sangue". L'insulto choc della sinistra europea

Sonja Giese, portavoce del gruppo La Sinistra al Parlamento europeo, ha dichiarato che Giorgia Meloni "ha le mani sporche di sangue" per quanto è successo a Cutro

"Meloni ha le mani sporche di sangue".  L'insulto choc della sinistra europea

Giorgia Meloni ha le mani sporche di sangue”. Sonja Giese, portavoce del gruppo La Sinistra al Parlamento europeo, nella conferenza stampa in vista della sessione plenaria a Strasburgo, ha attaccato durante il presidente del Consiglio italiano. E non solo.

L’europarlamentare di estrema sinistra ha attaccato anche Manfred Weber e i conservatori europei che “in questo Parlamento stanno stringendo quella mano nella speranza di ottenere benefici dopo le elezioni europee". La Giese, a nome del gruppo de La Sinistra, ha chiesto un dibattito sulla ricerca e il salvataggio dei migranti "dopo che oltre 70 persone sono morte sulle coste italiane". "Questo naufragio mortale non è altro che il risultato della linea dura italiana associata con gli ostacoli dell'Ue alla migrazione legale e la chiusura delle rotte più sicure", ha aggiunto la portavoce riferendosi ai fatti di Cutro. "Sotto il governo Meloni salvare vite è diventato un comportamento criminale. Chi è al potere fa accordi sporchi con Paesi terzi per tenere la gente a distanza dal territorio europeo", ha proseguito Giese che ha concluso chiedendo che l’Ue si adoperi “per garantire percorsi legali e sicuri”.

Immediatamente è arrivata netta e dura la condanna per le parole della Giese da parte di Ecr, il gruppo dei conservatori europei al quale appartiene anche Fratelli d’Italia.“Si tratta di una violenza verbale inaccettabile e falsa" in quanto il Presidente del Consiglio italiano non può essere ritenuto responsabile"di una tale tragedia che tutti sappiamo essere stato un terribile incidente", si legge in una nota a firma del copresidente del gruppo Ecr Nicola Procaccini, del capodelegazione, Carlo Fidanza, e dell'eurodeputato di Vincenzo Sofo. I tre esponenti di Fratelli d’Italiano ricordano “alle sinistre italiane ed europee che negli ultimi dieci anni, molti dei quali sotto i loro governi, ci sono stati ben 26mila morti in mare, compresa la strage di migranti a Lampedusa, con il governo presieduto da Enrico Letta. I tre meloniani chiedono, dunque, alle opposizioni di abbassare i toni e, anzi, di favorire il dialogo così da “impedire che tali tragedie si possano ripetere”. “Le vergognose parole pronunciate dalla portavoce di the Left sono figlie non soltanto di un radicalismo ideologico che fa spavento, ma – concludono Procaccini, Fidanza e Sofo - anche della disinformazione che parte dal nostro Paese e che poi esplode con questa violenza a livello europeo, e infine di una politica che non avendo proposte specula sulle tragedie come quella di Cutro".

Anche secondo Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, le parole di Sonja Giese “fanno rabbrividire”. I meloniani, dunque, ora si aspettano una condanna da parte della sinistra italiana, “e in particolare - dice Foti - dal neosegretario del Partito Democratico Elly Schlein verso chi dal basso di percentuali elettorali risibili, alimenta pericolosamente un clima di odio politico”. Foti, infine, si chiede se chi ha pronunciato tali parole sarà considerato come uno dei tanti “compagni che sbagliano oppure saranno i nuovi compagni di viaggio del Pd alle prossime elezioni Europee”. “Le strumentalizzazioni della sinistra continuano senza sosta e senza vergogna, ma qui sfociamo nelle infamie vere e proprie", chiosa il capogruppo di FdI alla Camera. La deputata meloniana Cristina Almici definisce "vergognose le parole di Sonja Giese" e pure lei invita il Pd e la segretaria Elly Schlein a condannarle con fermezza perché la neosegretaria del partito "non può certo accettare che nessuno, nemmeno partiti a lei vicini, facciano simili dichiarazioni".

E, "se così non fosse - chiosa la meloniana - è evidente che tutto è giustificato solo ed esclusivamente da logiche e accordi politici e dalla necessità di strumentalizzare tragedie nella ricerca di consenso".

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