La mossa della Lega contro la direttiva sulle case green

La maggioranza di governo si prepara a dare battaglia per contrastare la proposta dell'Unione europea

La mossa della Lega contro la direttiva sulle case green

Il governo italiano tenterà in ogni modo di contrapporsi alla cosiddetta direttiva sulle "case green": una proposta sostenuta con forza dall'Unione europea, che punta ad ottenere una sua approvazione in via definitiva.

La mozione della Lega e la dichiarazione di Tajani

Come anticipato dal capogruppo della Lega alla Camera dei deputati Riccardo Molinari, il Carroccio si è mosso con un certo anticipo per avere il tempo di organizzare una difesa degli interessi economici del nostro Paese. "Questa mattina la Lega ha depositato una mozione alla Camera per impegnare il governo ad opporsi alla direttiva sulle case green in discussione a Bruxelles", ha spiegato il parlamentare in un comunicato ufficiale.

"L'unione Europea", ha proseguito Molinari, "deve rendersi conto delle specificità dei vari Paesi, in particolare di quelle dell'Italia dove imporre la transizione energetica a tutto il patrimonio edilizio e immobiliare significherebbe una stangata per gli italiani, sia per i costi da sostenere che per la perdita di valore della propria abitazione nel caso in cui non si adempisse agli obblighi".

"Penso che" la proposta Ue sulle case green "debba essere profondamente emendata. I parlamentari di Forza Italia hanno presentato molti emendamenti per migliorare il testo uscito dalla Commissione europea" e "siamo impegnati a modificarlo". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Zapping in onda su Rai Radio 1. "L'Italia tutelerà gli interessi delle famiglie italiane, questo non vuol dire che non siamo impegnati contro il cambiamento climatico" ma "ci devono essere obiettivi raggiungibili per le famiglie, le imprese, altrimenti si arreca un danno".

Opposizione alla stangata

Tutte le novità relative all'obbligo di efficientamento energetico sono incluse all'interno di una bozza su cui il Consiglio dell'Unione europea aveva trovato un accordo già lo scorso ottobre. Stando a quanto previsto nel testo messo a punto dal Parlamento europeo, ogni immobile residenziale dovrà obbligatoriamente rientrare nella classe energetica E entro l'1 gennaio 2030, e successivamente anche in quella D entro e non oltre l'1 gennaio 2033.

La proposta ha fin da subito scatenato forti reazioni, specie in Italia, dal momento che comporterebbe ingenti esborsi per i cittadini costretti a intervenire sulla propria casa. Proprio per questo motivo, con l'obiettivo di contrastare il contenuto della bozza sono stati presentati dagli eurodeputati oltre 1.500 emendamenti. Si attende ora il pronunciamento da parte del Parlamento europeo, che si esprimerà innanzitutto in commissione industria il prossimo 9 febbraio, e successivamente in plenaria il 13 marzo. Contro quella che è stata definita fin da subito da FdI come "una patrimoniale mascherata", il centrodestra si è sempre mostrato compatto.

"La direttiva Ue sulle case green è l'ennesimo attacco all'economia italiana", ha affondato anche il presidente dei senatori della Lega Massimiliano Romeo. "Sotto la bandiera della transizione ecologica, la burocrazia europea torna a colpire il tessuto patrimoniale italiano e lo fa attraverso un provvedimento che pretende entro breve tempo l'adeguamento degli edifici residenziali a una determinata classe energetica. Parametri che", ha aggiunto il senatore del Carroccio, "penalizzerebbero in particolar modo il nostro Paese, dove su 12,2 milioni di edifici oltre 9 milioni non sarebbero in grado di soddisfarli, pretendendo un ingente sforzo economico da parte dei proprietari".

"La Lega ha presentato anche al Senato una mozione per chiedere al Governo di

attivarsi al fine di impedire la presentazione e l'approvazione della direttiva, evitando ai cittadini questo attacco alla proprietà privata, calato dall'alto, che penalizza l'economia italiana", ha concluso Romeo.

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