La Rackete ha stufato pure la sinistra tedesca. Rivolta nella Linke

Malumori all'interno del partito ultraprogressista che dovrebbe candidare l'ex capitana della Sea Watch 3. L'esponente Klaus Ernst contesta le posizioni dell'attivista Ong: "Difficilmente compatibili con il programma"

La Rackete ha stufato pure la sinistra tedesca. Rivolta nella Linke
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Pare che la candidatura di Carola Rackete alle prossime europee faccia già acqua da tutte le parti. A dispetto delle pregresse esprienze marittime dell'ex capitana della Sea Watch 3, si intende. In Germania persino l'estrema sinistra si è spaccata sul futuro impegno politico dell'attivista, con conseguenti malumori all'interno del partito ultraprogressista Die Linke, per il quale la 35enne ha annunciato di voler correre. A osteggiare le ambizioni politiche della Rackete è stato in particolare Tagesspiegel Klaus Ernst, parlamentare della Linke e presidente del medesimo movimento dal 2010 al 2012. Secondo quest'ultimo, la proposta di candidare la giovane, "che non è affiliata al partito, dimostra ulteriormente l'ottusità della leadership politica".

Annunciata a metà luglio scorso, la candidatura di Carola Rackete dovrà essere ufficialmente confermata in un congresso del prossimo novembre in vista del quale si sono già innescati dissapori e sommovimenti anche a sinistra. Nel partito ultraprogressista sarebbero state sollevate critiche motivate dal fatto che l'attivista, dopo l'annuncio della propria discesa in campo, avrebbe tenuto una conferenza stampa "con posizioni difficilmente compatibili con il programma della Linke". Non è chiaro, nello specifico, a quali istanze facciano riferimento tali rimostranze. Certo, il programma della Rackete è un concentrato di ricette ideologiche che vanno dall'apertura dei confini europei ai migranti alla creazione di un'alleanza anti-fascista, passando per la socializzazione delle grandi compagnie di petrolio, gas e carbone.

Da parte loro, i sostenitori dell'ex capitana della Sea Watch 3 hanno reagito alle rimostranze di Tagesspiegel Klaus Ernst accusando quest'ultimo di rappresentare l'ala "sovranista" del partito. I dissapori tra l'esponente politico e la Rackete, tuttavia, non sarebbero dell'ultima ora: la giovane attivista, infatti, aveva in passato criticato la nomina di Klaus Ernst alla presidenza della Commissione per la protezione del Clima nel 2021. Così come avevano anche fatto gli attivisti di Fridays for future e quelli della sinistra ambientalista. Ora quello scontro sembra essersi ravvivato, in attesa del decisivo appuntamento di partito del novembre prossimo.

Sullo sfondo ci sono poi i cattivi risultati elettorali e nei sondaggi registrati dalla Linke, alimentati da uno scontro interno con la ex capogruppo parlamentare Sahra Wagenknecht, a cui lo stesso Ernst è vicino. Wagenknecht ha ad esempio posizioni più restrittive sull'immigrazione e contempla da tempo una possibile scissione dal partito. Secondo i piani della Linke, Carola Rackete correrà nel giugno 2024 al fianco di Martin Schirdewan, attualmente co-presidente del gruppo della Sinistra al Parlamento europeo. Nel partito già affilano i coltelli.

"Rackete sarebbe più che altro uno spavento per gli elettori e un regalo per l'ultra-destra dell'Afd", ha detto al Tagesspiegel il deputato della Linke Alexander Ulrich, lasciando intendere che le posizioni dell'attivista Ong potrebbero allontanare anche gli stessi simpatizzanti del partito progressista.

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