Assalto alla proprietà, patrimoniale e sabotaggi: la ricetta per l'Ue di Carola Rackete

Rackete spera di arrivare in parlamento ma sconfessa il passato nelle Ong e punta tutto sulla vicinanza con i collettivi ambientalisti radicali

Assalto alla proprietà, patrimoniale e sabotaggi: la ricetta per l'Ue di Carola Rackete
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Carola Rackete, che si è in passato detta contraria al lavoro d'ufficio, preferendovi le navi e le spedizioni nei boschi, si prepara a sedere all'Europarlamento di Bruxelles. Tanti in Germania si chiedono se abbia valutato che quello della politica è un lavoro d'ufficio e, soprattutto, se abbia valutato che una volta eletta dovrà far fronte a nuove responsabilità. Ultimamente, infatti, l'ex capitano della nave Ong Sea-Watch, che oggi preferisce non parlare di immigrazione e organizzazioni non governative perché, testualmente, "cerco di parlare degli argomenti in cui ho più competenza: cioè la conservazione della natura e la crisi climatica", ha mostrato vicinanza alle azioni di sabotaggio dei gruppi di estremismo ambientale.

"La crisi climatica è una violenza palese su molte persone nel Sud globale, che ne muoiono per le conseguenze. [...] In questo contesto trovo molte azioni di disobbedienza civile e anche di sabotaggio ben giustificabili", ha dichiarato al sito svizzero-tedesco Woz.ch. Una sorta di fine che giustifica i mezzi per Rackete, anche in caso di azioni estremiste. D'altronde, come spiega la stampa tedesca, sostiene il gruppo Extinction Ribellion, facenti parte del gruppo Ultima generazione, e non di rado è anche salita sui loro palchi. Ma Rackete è pronta a portare a Bruxelles la sua ricetta, combattere la crisi climatica "attraverso la ridistribuzione radicale della proprietà". Un concetto veterocomunista del Novecento applicato all'attualità per la candidata della sinistra tedesca, che in uno slancio di realismo si rende anche conto che servono soldi.

E allora, ecco che avanza la sua seconda proposta: "Chiedo una tassa sul patrimonio della crisi climatica". Non è detto che Rackete riesca a entrare nel parlamento europeo, non è stata messa capolista nel partito che ha deciso di candidarla da esterna, al pari di Ilaria Salis in Italia. Per altro, proprio com'è accaduto con la candidatura dell'italiana, anche Rackete non ha ricevuto un'accoglienza particolarmente calorosa. Sono diversi gli esponenti del partito Die Linke, che si posiziona all'estrema sinistra, che considerano la candidata troppo a sinistra.

Le sue posizioni non piacciono ai colleghi, che temono possano far perdere voti a un movimento che è già in crisi di consensi. Le prospettive per il prossimo parlamento europeo, nel caso riuscissero a essere elette, proiettano l'Europa in una dimensione di estremismo votato all'ideologia utopica di una sinistra scarsamente democratica.

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