Antonio Tajani critica la Banca centrale europea dopo l'annuncio di Christine Lagarde di nuovi aumenti dei tassi per contenere l'inflazione nell'Unione Europea. Il Ministro degli Esteri e coordinatore di Forza Italia ha risposto in mattinata all'economista francese e governatrice della Bce, che dopo aver portato i tassi ai massimi dal 2008, al 4%, ha dichiarato che l'Eurotower non si fermerà.
"Non credo che vada in direzione della crescita continuare ad aumentare i tassi di interesse, soprattutto non condivido gli annunci fatti in largo anticipo come fatto oggi da Lagarde", ha detto Tajani poco prima di intervenire al congresso della Confederazione generale dei sindacati autonomi dei lavoratori (Confsal).
Sotto accusa la scelta della Bce di seguire a ruota sull'inflazione la Federal Reserve, che ha iniziato due anni fa a spingere sui rialzi dei tassi trascinando dietro di sé l'Unione Europea: "Noi soffriamo di un'inflazione diversa dagli Usa, è provocata dal costo delle materie prime a causa della guerra, oggi aumentare il costo del denaro significa mettere le imprese in difficoltà. Con i tassi troppo alti si rischia la recessione", ha detto Tajani. Gli fa eco Matteo Salvini. Il leader della Lega in una nota scrive che "la Banca Centrale Europea, contro l'evidenza dei suoi stessi studi ed il buonsenso, annuncia di voler alzare ancora i tassi, colpendo pesantemente famiglie e imprese e non favorendo la crescita. Quella annunciata da Christine Lagarde è una scelta insensata e dannosa, anche perché l'inflazione è stata causata dai prezzi dell'energia".
In mattinata, lo ricordiamo, Lagarde aveva rifiutato di indicare uno stop preciso in termini di livello ottimale dei tassi o di tempistiche all'aumento del costo del denaro in Europa. Una mossa che la Bce giustifica con la volontà di contrastare l'inflazione aggredendola sul fronte monetario come fatto dagli Usa con una domanda surriscaldata: "Due fonti di incertezza incidono sul livello" e sulla durata auspicabili della nostra politica dei tassi di interesse", ha spiegato la presidente della Bce in conferenza stampa a Francoforte stamattina. "In primo luogo, poiché la persistenza dell'inflazione è circondata da incertezza, il livello massimo dei tassi sarà determinato in base alle circostanze contingenti". Un tentativo di confermare la linea basata sui dati che però da tempo fa discutere notevolmente l'Europa.
"L'inflazione nell'area dell'euro è troppo elevata e rimarrà prevedibilmente tale per troppo tempo", ha detto Lagarde. Tajani ha risposto all'ex ministro di Nicolas Sarkozy, rivendicando che l'inflazione "sta diminuendo anche grazie alle misure del governo, che è riuscito a fronteggiare la crisi energetica" con i provvedimenti indicati nella manovra di bilancio dello scorso anno. Complessivamente, lo Stato ha messo in campo 119 miliardi di euro in due anni, dal 2021 a oggi, in misure per contenere l'inflazione e l'impatto sui redditi più bassi, la crescita e lo sviluppo. L'inflazione resta alta ma è calata dall'11,6% di dicembre al 7,6% di maggio.
Il peso dello shock di offerta e dei rincari sull'inflazione non si può risolvere facilmente, secondo molti economisti. Riccardo Puglisi, in una recente analisi per Il Riformista, ha ricordato di recente che "le principali spinte al rialzo dell’inflazione dipendano da fenomeni del breve termine, a partire dagli shock geopolitici al prezzo dell’energia", non da un surriscaldamento di domanda e salari come negli Usa.
La Bce non poteva certamente tenere i tassi a zero, specie dopo il fallimento dell'Unione Europea nel trovare un tetto ai prezzi del gas in tempi brevi per evitare la tempesta energetica, ma alla lunga la medicina dei rincari continui rischia di essere peggiore del male. E Tajani, rispondendo a Lagarde, presenta una linea chiara del governo italiano rilanciata in passato dal titolare della Difesa Guido Crosetto e dalla stessa premier Giorgia Meloni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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