I punti chiave
Ora è ufficiale. Dopo che la Commissione europea aveva già approvato la commercializzazione del verme giallo essiccato e della locusta migratrice, il grillo domestico (Acheta domesticus) è ufficialmente il terzo insetto autorizzato come ingrediente alimentare per il mercato dell'Unione europea. La conferma arriva dal Regolamento di esecuzione Ue 2023/5 della Commissione del 3 gennaio 2023 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale comunitaria. L'autorizzazione, approvata dagli Stati membri l'8 dicembre 2021, è arrivata "a seguito di una rigorosa valutazione dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare che ha concluso che il consumo di questo insetto è sicuro per gli usi presentati dalla società richiedente” spiegava nei mesi scorsi la Commissione europea in una nota. Negli ultimi anni, ha ricordato la Commissione, l'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura ha scoperto che gli insetti sono una fonte di cibo nutriente e salutare con un alto contenuto di grassi, proteine, vitamine, fibre e minerali. Ma è davvero così? Eppure Bruxelles sembra aver dimenticato qualcosa di importante.
Sì al commercio del grillo in polvere
Quella dell'Ue sembra essere una scelta che va nell'esatta direzione contraria della "sostenibilità" di cui si riempie la bocca l'istituzione comunitaria. In merito all'autorizzazione pubblicata in Gazzetta Ue sull'immissione sul mercato dei grilli come nuovo alimento interviene Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia. "Mangi pure gli insetti chi ha voglia di esotico, ma è un gioco in malafede promuoverli per una dieta sostenibile in alternativa alla nostra" spiega in una nota, come riportato dall'agenzia Adnkronos. "Nessuna riserva, ci mancherebbe altro, per chi voglia assaggiare 'cibì esotici, lontani dalla nostra cultura; sbagliato e diseducativo, però, presentarli come alimenti sostenibili da scegliere in alternativa alla nostra dieta perché meno impattanti sull'ambiente" precisa il consigliere. "Si tratta di affermazioni false - continua Scordamaglia -perché la nostra dieta non è solo di qualità, ma a basso impatto ambientale".
Pioggia di critiche
L'agroalimentare italiano, infatti, a fronte del più alto valore aggiunto in Europa pari a 65 miliardi di euro, espressione della qualità prodotta, ha una emissione di CO2 ad essa correlata pari ad 1/3 delle emissioni francesi e a metà di quelle tedesche, per non parlare del confronto con altri continenti. "Inoltre va considerato che molti insetti contengono numerosi elementi antinutritivi che ostacolano il normale assorbimento dei nutrienti, riducendone l'efficienza nutrizionale". Per non parlare, prosegue Scordamaglia, delle sostanze chimiche contaminanti e causa di intossicazione, "come quella avvenuta nel 2007 in California per consumo di cavallette importate dal Messico, sostanze spesso presenti in questi insetti, dato che molto spesso essi sono importati da Paesi con standard di sicurezza nettamente inferiori ai nostri".
La decisione di commercializzare il grillo domestico era stata criticata anche da Coldiretti, che spiegava come l'arrivo sulle nostre tavole degli insetti solleva anche dei precisi interrogativi di carattere sanitario e salutistico anche considerato che la maggior parte dei nuovi prodotti proviene da Paesi extra Ue, come la Cina o la Thailandia, da anni ai vertici delle classifiche per numero di allarmi alimentari.
Critiche arrivano ora anche dal vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera, Francesco Battistoni: "Il via libera da parte della Commissione Ue che autorizza l'immissione sul mercato alimentare italiano ed europeo del grillo domestico in polvere come nuovo alimento è una scelta azzardata se non addirittura pericolosa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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