Caos Croazia. Il tecnico Slaven Bilic non ha trascorso una notte molto serena e la squadra si sta spaccando in due fazioni nonostante l’esordio da incorniciare contro l’Irlanda di Trapattoni. Tutta colpa di Ivica Olic, il grande assente per infortunio, che ha lanciato un siluro che sta scuotendo dalle fondamenta il calcio croato. «Corro e sono in perfetta forma fisica. Avrei potuto giocare domani pomeriggio contro l’Italia. Qualcuno mi ha tradito, ma ora chiedo che venga fatta chiarezza. Hanno preso in giro non soltanto me, ma l’intera nazione». Olic si era infortunato alla vigilia del torneo nell’amichevole contro la Norvegia. Lesione agli adduttori della coscia destra, dalle quattro alle sei settimane di stop, recitava il bollettino medico. Questo accadeva il 5 giugno, una settimana fa. Il tecnico Bilic di fronte alla diagnosi era stato costretto a rinunciare all’ariete del Bayern Monaco e a chiamare al suo posto Nikola Kalinic, se non altro perché, essendo tesserato per il Dnipro di Dnipropetrovsk, si trovava già in Ucraina. La versione ufficiale non farebbe una piega se Olic non sostenesse di sentirsi nel pieno del suo vigore atletico, persino abile e arruolato per la partita di Poznan. Eppure qualcosa non torna e la versione fornita dal giocatore sta creando parecchio imbarazzo nell’entourage croato. Senza contare che nello spogliatoio della nazionale si respirerebbe un clima piuttosto teso.
«Con il ct Bilic siamo ai ferri corti ormai da tempo. Ci sopportiamo e forse neanche più quello. Appena ha avuto l’opportunità di farmi fuori non se l’è lasciata scappare. Mi sono fidato dei medici, che altro potevo fare? La coscia mi faceva male, ma dopo tre giorni il dolore è sparito. A quel punto ho scoperto l’inganno, ma ormai era troppo tardi. L’Uefa aveva chiuso le liste ufficiali». Olic apre il vaso di Pandora e lancia accuse pesantissime. «Andate a controllare chi cura gli interessi del ct e di chi mi ha sostituito. La nazionale croata è sempre più nelle mani dei procuratori». E poi ancora veleni e sospetti sulle convocazioni «sorprendenti» di Strinic, Buljat, Eduardo e Badelj e le esclusioni altrettanto «clamorose» di Klasnic, Leko e Ilicevic. Il ct, che a fine Europeo lascerà la Croazia per andare ad allenare la Lokomotiv di Mosca, rispedisce le accuse al mittente: «Cado dalle nuvole. Non so come Olic faccia a dire questo. Era evidente che dopo la diagnosi non sarebbe stato disponibile per poter giocare la fase a gironi. Quello maggiormente dispiaciuto del fatto che non possa partecipare agli Europei sono io».
Tutto questo mentre tra i giocatori si sarebbero create fazioni pro e contro Olic. Da una parte gli amici e «senatori» del gruppo Srna, Pletikosa e Simunic, dall’altra quelli che troverebbero giovamento dall’allontanamento del giocatore originario di Davor, come Rakitic e Modric.
Anche lo staff sanitario croato si difende sostenendo che il professor Müller-Wohlfahrt, medico del Bayern Monaco e luminare d’ortopedia, ha espresso la medesima diagnosi sul calciatore. Sospeso a questo punto tra l’essere vittima e il miracolato.
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