Evangelico a Voltri, Recco chiude. Burlando fa i conti con la Sanità

(...)ogni mille abitanti e 0,74 posti per la riabilitazione - spiega Montaldo -. Intendiamo mantenere questi impegni, ed è per questo che presentiamo un piano che vuole coniugare ragioni finanziarie e qualità del servizio».
L’accorpamento. Si comincia dall’accorpamento dell’Evangelico con il San Carlo di Voltri: due plessi che appaiono sottodimensionati. Per Voltri da tempo si è parlato di cessazione di attività per malati acuti ma la proposta che la Regione ha studiato sarebbe quella di spostare l’intero Evangelico nel ponente genovese: «In queste condizioni - commenta il presidente della Regione Claudio Burlando -: l’Evangelico non ha ragione di esistere. Troppo vicino al nuovo Galliera. Invece, Voltri avrebbe una sua strategia». La volontà della giunta è razionalizzare i punti nascita con reparti che funzionino per mille parti l’anno, numeri che allo stato attuale non hanno i due ospedali coinvolti. Si pensa che lo spostamento dell’Evangelico a Voltri possa portare al risparmio di 30 milioni l’anno. Nelle strutture dell’Evangelico saranno trasferiti servizi di diagnostica e specialistica. In Liguria altri reparti di maternità verranno accorpati: nella Asl 1 quelli delle strutture di Imperia e Sanremo e nella Asl 5 quella di Sarzana che verrà trasferita alla Spezia.
Recco. Chiusura anche per l’ospedale di Recco con potenziamento del plesso di Rapallo e spostamento a Recco di servizi di riabilitazione e territoriali.
Per contrastare le fughe fuori regione nel settore dell’ortopedia, il piano prevede la creazione di quattro poli ortopedici a Bordighera, Albenga, Rapallo e Sarzana. Per gli aspetti neurologici, infine, è prevista la creazione di un centro ictus per ogni Asl, con l’eccezione della Asl 3 genovese che ne prevede due, a Villa Scassi e a San Martino, dove verranno unificate anche le due strutture di unità di terapia intensiva cardiologica e le due strutture di emodinamica delle Cardiologie dell’Università e dell’ospedale.
L’Agenzia. «Quanto sta accadendo è gravissimo, la giunta regionale non rientra nel tetto massimo previsto per le spese del personale e scarica i costi del personale in surplus sulla Sanità togliendo soldi all'assistenza sanitaria».

La denuncia è del capogruppo Pdl in Regione Matteo Rosso che spiega come sia l’Agenzia regionale della Sanità, ente che il centrodestra ha sempre bollato come inutile, ad assorbire risorse utili al sistema: «Un intero dipartimento referente al Dipartimento Salute della Regione è stato spostato sull'Agenzia regionale della Sanità. Con questa mossa la Giunta farebbe risultare un contenimento dei costi per quanto concerne l'ente regionale, ma in realtà queste spese vengono solo spostate ».

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