«Faremo guerra al ticket»

Minacciano manifestazioni sotto il Pirellone e ricorsi. Gli amministratori locali dei Comuni dell’hinterland milanese, che ieri sera si sono dati appuntamento a Sesto San Giovanni, sono nuovamente in rivolta. Non solo sul ticket di ingresso ma anche sul probabile passaggio dei Comuni del Nord di Milano all’Asl del capoluogo meneghino a seguito della nascita della nuova provincia di Monza e Brianza.
Nella città dove un tempo le fabbriche erano lo scenario delle lotte per gli operai, oggi la sala giunta e la sala consigliare del palazzo municipale, che attraverso i colori della facciata ricorda proprio il lavoro delle fonderie, si trasformano nei luoghi dove nascono le nuove battaglie. Agli ordini del giorno due temi particolarmente delicati: mobilità e salute.
Del ticket d’ingresso nell’ex Stalingrado d’Italia ieri sera si è parlato ben poco. Il padrone di casa Giorgio Oldrini ha ricordato il piano urbano del traffico che deve ancora passare «l’esame» del consiglio comunale e attraverso il quale istituire bus gratis per i sestesi con gli introiti derivanti dai parcheggi a pagamento che verranno creati in città.
«Il nuovo piano – ha spiegato il primo cittadino di Sesto San Giovanni – rappresenta un tentativo di creare una mobilità alternativa al mezzo privato. È una sorta di risposta al provvedimento di Milano dato che non si può pretendere di limitare l’accesso alle auto e poi non offrire dei mezzi di trasporto alternativi. Non possiamo nenche far sì che Sesto San Giovanni diventi un enorme parcheggio per coloro che arrivano in città e prendono la metropolitana per andare a Milano».
Sul banco degli accusati ieri sera c’è stato proprio l’atteggiamento degli enti guidati dal centrodestra. «Sia in merito alla creazione dell’Asl sperimentale sia in merito al discorso della pollution charge non c’è stata possibilità di confronto», spiega Mario Soldano, sindaco di Cologno Monzese che parla anche della necessità di una «mobilitazione dal basso per evitare i danni ai nostri territori».
Per gli esponenti di Alleanza nazionale, sia di Sesto San Giovanni che di Cinisello Balsamo, ci trovamo di fronte a una «mera strumentalizzazione».

Nell’ex Stalingrado d’Italia le minoranze recentemente hanno, infatti, organizzato un incontro per rassicurare i cittadini sul fatto che «il passaggio all’Asl di Milano non significherebbe necessariamente un peggioramento dei servizi».

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