Cancro alla prostata, fare sport lo riduce del 35%

Basta soltanto il 3% in più di attività cardiorespiratoria per limitare enormemente l'eventuale insorgenza del cancro alla prostata: ecco i risultati della ricerca svedese durata oltre 30 anni

Cancro alla prostata, fare sport lo riduce del 35%
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Si tratta di uno degli studi più grandi mai portati avanti sia per la durata, negli anni, che per il numero dei partecipanti: alcuni ricercatori del Dipartimento di attività fisica e salute, Scuola svedese di scienze dello sport e della salute di Stoccolma hanno visto che l'attività fisica in generale protegge maggiormente dal cancro alla prostata con una riduzione del 35% dei casi se viene aumentata, anche soltanto del 3%, l'attività cardiorespiratoria del nostro organismo.

I risultati dello studio

La ricerca pubblicata sul British Journal Sports of Medicine dal titolo Associazione tra cambiamento dell'attività cardiorespiratoria e incidenza e mortalità del cancro alla prostata in 57.652 uomini svedesi ha messo in luce le relazioni tra fitness cardiorespiratorio (Crf) e incidenza di cancro alla prostata con conseguente rischio di mortalità. I ricercatori spiegano che un'infiammazione locale e sistemica è associata ad un aumento del rischio di cancro alla prostata (avanzato): nel caso specifico sono stati analizzati i dati di quasi 58mila euro dal 1982 al 2019 con almeno due test a distanza di undici mesi uno dell'altro per valutare quanto ossigeno serve all'organismo mentre si svolge attività fisica.

Nel corso degli anni, tra i quasi 58mila partecipanti, a 592 di loro (l'1%) è stato diagnosticato un cancro alla prostata mentre 46 di loro sono morti a causa di questo tumore. Ebbene, gli individui che avevano incrementato soltanto del 3% la loro attività fisica rispetto a tutti gli altri "avevano un rischio di incidenza di cancro significativamente più basso rispetto a quelli che avevano mantenuto il loro Crf stabile", spiegano gli studiosi. In sostanza, i pazienti che hanno incrementato il loro fare sport per quella esigua percentuale avevano un rischio del 35% in meno di contrarre il tumore alla prostata.

La relazione tra sport e tumore

"I risultati del presente studio contribuiscono in modo significativo alla nostra conoscenza della relazione tra Crf e cancro alla prostata poiché è il primo studio a indagare il cambiamento nel Crf piuttosto che nel Crf in un singolo momento e a concentrarsi specificamente sul cancro alla prostata", aggiungono i ricercatori. Tra i punti di forza dello studio c'è inevitabilmente l’ampia dimensione del campione di persone prese in esame, l’accesso al registro nazionale svedese e la durata nel corso del tempo (oltre 35 anni). Ma quali sono le implicazioni cliniche derivate da questi risultati? Sebbene di natura estremamente complessa, queste indagini che mirano a comprendere i potenziali meccanismi alla base del ruolo benefico dell’attività fisica nella prevenzione del cancro "porteranno a raccomandazioni di prevenzione più mirate.

I risultati di questo studio evidenziano l’importante ruolo di supportare il pubblico in generale ad aumentare il proprio Crf o mirare a raggiungere livelli di forma fisica moderati", concludono gli scienziati.

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