Deborah De Luca operata di tumore. La dj internazionale: "Fate prevenzione"

L'annuncio dell'operazione per rimuovere un tumore da parte di Deborah De Luca, la famosa dj partenopea conosciuta in tutto in mondo, sottolinea una volta in più l'importanza della prevenzione

Deborah De Luca operata di tumore. La dj internazionale: "Fate prevenzione"
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È la terza artista italiana più famosa nel mondo dopo Laura Pausini e Gala, i suoi Dj Set sono super ricercati e grazie al suo carisma e alla sua musica muove le folle, oltre ai suoi 3 milioni di follower sui social. È la dj partenopea Deborah De Luca, che nei giorni scorsi ha dato una notizia sulla sua salute che ha sconvolto i fan.

La terribile notizia

Deborah ha da sempre usato i social per far conoscere la sua musica, ma anche per raccontare la sua vita privata. Proprio per questo ha raccontato di aver subito un intervento per la rimozione di un tumore. Una notizia terribile, corredata da alcune immagini che mostrano un profondo taglio sull'addome dove è avvenuto l'intervento.

Con l'ironia che l'ha sempre contraddistina, ha tranquillizzato tutti raccontando di essere in via di guarigione lanciando però un messaggio molto impotante: "A tutti dico: fatevi controllare. Non mi hanno ucciso i miei ex, non poteva di certo farlo un tumore. Sto scherzando, nessun ex si senta chiamato in causa". Senza spiegare di che tipo di tumore si trattasse ha però dato alcune specifiche: "È stato tolto tutto assieme all’organo che lo conteneva, e senza quell’organo si può vivere tranquillamente. Sono molto fortunata. Ripeto, fatevi controllare".

Un messaggio importante

Non è la prima artista ad aver ammesso di aver subito un'importante intervento, ma il valore di rivelarlo, è quello di utilizzare la sua fama per poter sensibilizzare sulla prevenzione un gran numero di persone. Recentemente anche Flavio Briatore operato per un tumore benigno al cuore, o Fedez con un'intervento per un tumore al pancreas. Perfino Re Carlo a cui è stato scoperto un cancro dopo un'intervento alla prostata, ha rivelato di cosa soffriva per fare in modo che molti potessero farsi visitare e prevenirne l'insorgenza.

L'importanza della prevenzione

Sono molti gli studi scientifici che hanno dimostrato l'importanza della prevenzione e della promozione della salute per ridurre l'incidenza delle malattie e la mortalità. Malattie come il diabete di tipo 2, alcuni tipi di tumori e di demenze si possono in parte prevenire. Quasi l'80% dei casi di malattie cardiache e gli ictus possono essere evitabili se le persone sono disposte a modificare il proprio stile di vita ed effettuare controlli periodici.

Joint Action PreventNCD

In virtù di questo è partito da poco un grande progetto europeo guidato dalla Norvegia che punta sulla prevenzione per ridurre l’onere del cancro e di altre malattie non trasmissibili in Europa. Si chiama Joint Action PreventNCD, è cofinanziato dall’Unione Europea e può contare su un budget di 95,5 milioni di euro, pari al 20% del budget sanitario complessivo dell’Unione Europea. Avrà una durata di 4 anni e il coinvolgimento di 25 Paesi. Per l’Italia è l’Istituto Superiore di Sanità – ISS, l’autorità di coordinamento.

Ad oggi, oltre il 75% dei cittadini dell’Unione Europa è a rischio di sviluppare una malattia non trasmissibile come cancro, diabete tipo 2, malattie cardiovascolari e malattie respiratorie, con un peso sanitario ed economico enorme. Basti pensare che ogni anno la spesa per le malattie non trasmissibili a livello europeo è pari a 115 miliardi di euro.

Di cosa si tratta

Guidato dalla Norvegia e sostenuto da oltre 100 partner, il progetto Joint Action Prevent NCD mira ad affrontare le malattie non trasmissibili e i loro fattori di rischio sia a livello individuale che sociale. Linda Granlund, responsabile del coordinamento e direttore di divisione presso il Directorate of Health norvegese, ha sottolineato l’importanza di questo impegno, evidenziando come cancro e malattie non trasmissibili rappresentino una percentuale molto significativa del carico totale di malattia in UE.

"Le malattie non trasmissibili potrebbero essere prevenute – ha spiegato Granlund – Tuttavia finora non siamo riusciti ad affrontare le sfide in modo sufficientemente efficace e coordinato. Questo progetto rappresenta un cambiamento di paradigma, con il 20% del bilancio sanitario dell’UE dedicato alla prevenzione, simbolo dell’evoluzione dell’approccio europeo alla salute"

A lei ha fatto eco Giovanni Capelli, Direttore del Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e la Promozione della Salute (CNaPPS), ISS e Co-Leader del WP8 “Monitoring” della Joint Action: "La partecipazione a questo progetto ci dà una grande opportunità di confronto con i sistemi di raccolta, trattamento e condivisione di questi

dati nelle molte Nazioni Europee partecipanti, e ci aspettiamo di poter condividere principi di classificazione, metodi e pratiche per armonizzare e arricchire reciprocamente i sistemi di Sorveglianza e i Registri".

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