Mieloma multiplo, ecco il farmaco che può cambiare la cura del tumore

Promette di arginare una malattia rara per la quale non c'è ancora una cura definitiva: è il nuovo farmaco per il mieloma multiplo. Ecco come agisce e qual è il parere degli esperti

Mieloma multiplo, ecco il farmaco che può cambiare la cura del tumore
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Un nuovo e promettente farmaco promette cure più efficaci contro il mieloma multiplo, tumore del sangue che si evidenzia a causa di un tipo particolare di cellule che attaccano il midollo osseo, le plasmacellule. Come spiega l'Airc, queste cellule producono una gran quantità di un solo anticorpo che si accumula nel sangue e nei tessuti ostacolando, negli stadi più avanzati della malattia, la produzione di globuli bianchi, globuli rossi e piastrine provocando un peggioramento complessivo dello stato di salute.

Cos'è il teclistamab

Se fino ad oggi esistono farmaci in grado di rallentare l'avanzata del tumore ma spesso non bastano e i pazienti sono costretti a cambiare spesso la terapia, il teclistamab è un nuovo prodotto che colpirebbe soltanto il sistema immunitario degli ammalati per aiutarlo a neutralizzare le cellule tumorali. Si tratta di un anticorpo bispecifico, una molecola che riesce a fare da ponte fra i linfociti T e le cellule B malate; il primo a oggi disponibile per il trattamento del mieloma multiplo. "Il teclistamab è un anticorpo bispecifico di reindirizzamento delle cellule T che prende di mira sia il CD3 espresso sulla superficie delle cellule T sia l'antigene di maturazione delle cellule B espresso sulla superficie delle cellule del mieloma", si legge sul The New England Journal of Medicine.

L'ottimismo degli esperti

"Gli studi registrati hanno mostrato che due terzi dei pazienti trattati con teclistamab non solo hanno ottenuto una risposta buona, o addirittura ottima, alla terapia, ma che queste risposte vengono mantenute mediamente per un anno e mezzo", ha dichiarato a laRepubblica Elena Zamagni, Professore Associato del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell'Istituto Orsola-Malpighi di Bologna. Dal momento che viene somministrato a pazienti con una malattia in fase avanzata, "quest’ultimo rappresenta un risultato ottimale. Un ulteriore vantaggio di questo farmaco è la possibilità di utilizzarlo su pazienti di ogni età, diversamente da altre forme di immunoterapia indicate per linee così avanzate di trattamento", ha sottolineato.

I numeri del tumore

Si tratta di un male raro che colpisce mediamente 4.500 persone ogni anno nel nostro Paese al di sopra dei 65-70 anni. Non sono ancora note le cause scatenanti ma si pensa che, alla base, ci sia una componente genetica ma anche l'esposizione ad alcuni agenti virali, a sostanze chimiche e radiazioni. L'altra ottima notizia fornita dai ricercatori del teclistamab è la facilità di somministrazione, in day hospital e sottocutanea. "Essendo una terapia pronta all’uso, è possibile somministrarla intervenendo prontamente anche in caso di rapida progressione della malattia", ha sottolineato al quotidiano Roberto Mina, assistente professore presso il Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze della Salute di Torino.

Anche l'Ema (Agenzia Europea del Farmaco) ne ha dato un parere positivo dopo averlo esamintato con una procedura velocizzata per consentire l'immissione sul mercato nel più breve tempo possibile. "Auspichiamo che l’accesso a questa importante terapia, come per tutti i farmaci innovativi, possa essere sempre più rapido ed equo su tutto il territorio italiano", ha dichiarato a laRepubblica Rosalba Barbieri, Vicepresidente Ail (Associazione italiana contro le leucemie).

Questo nuovo farmaco "rappresenta un ulteriore passo avanti nell’aumentare le opzioni terapeutiche a disposizione di quei pazienti che, purtroppo, non rispondono più alle cure e che, ad oggi, hanno poche opzioni terapeutiche a disposizione", ha concluso Danilo Arienti, Therapeutic Area Hematology Medical Manager, intervistato da QuotidianoSanità.

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