Tutto nasce con un rossore, un'eruzione cutanea particolare rispetto alle semplici punture di insetti e zanzare: la forma è circolare, generalmente non dà prurito e tende a espandersi. Sono queste alcune delle caratteristiche visibili a occhio nudo del morbo di Lyme causato dalla puntura di zecche.
Quali sono i sintomi
Come detto, nella sua fase iniziale si osserva quest'eruzione cutanea ma, nel giro di alcune settimane, il paziente colpito comincia ad avvertire:
- dolori muscolari
- dolori articolari
- spossatezza
- ingrossamento dei linfonodi
- febbre con brividi e mal di testa
Se un paziente è immunodepresso o affetto da altre patologie, il morbo di Lyme può essere più aggressivo. Come spiegano gli esperti, si verificano poi tre distinte fasi: precoce localizzata, precoce disseminata e tardiva. Nel primo caso, il 75% dei pazienti avrà l'eritema un paio di giorni dopo essere stato infettato dalla zecca. Nel "precoce disseminato", invece, si hanno i sintomi sopra descritti che iniziano ad apparire dopo qualche settimana mentre la fase tardiva, se non trattata, inizia mesi o anni dopo l'infezione iniziale con l'artrite che si sviluppa nel 60% dei pazienti nell'arco di diversi mesi e fino a due anni dopo. Per un lungo periodo si dovranno fare i conti con "episodi di tumefazione intermittente e dolore di alcune grandi articolazioni, in modo particolare delle ginocchia. Le ginocchia interessate in genere sono più gonfie che dolenti; sono spesso calde ma raramente arrossate", spiegano i professionisti.
Gli esami per la diagnosi
Per sapere se si ha a che fare con il morbo di Lyme è necessaria un'attenta valutazione clinica con esami del sangue sia nelle fasi iniziali che in quelle tardive. Nel caso specifico, vengono eseguite emocolture e colture di campioni di liquidi biologici di interesse così da capire se c'è anche la presenza di altri agenti patogeni: quindi, la diagnosi della malattia di Lyme si basa sui risultati di test e segnali ben specifici (es.l'eritema che si sposta).
Quali sono le cure
La malattia viene curata normalmente con alcuni farmaci specifici come amoxicillina (antibiotico), doxiciclina (tratta varie infezioni batteriche) e ceftriaxone (iniezione antibatterica). "La maggior parte delle manifestazioni cliniche della malattia di Lyme risponde agli antibiotici ma il trattamento della malattia in fase precoce risulta più efficace. Nella malattia allo stadio tardivo, gli antibiotici eliminano il germe alleviando l'artrite nella maggior parte dei pazienti", hanno spiegato gli esperti. A volte si può ricorrere ai Fans, ossia i farmaci antinfiammatori non steoidei mentre un eventuale blocco cardiaco può necessitare di un pacemaker temporaneo.
Vaccino in sperimentazione
Per la prima volta, però, in fase di sperimentazione al Blekinge Institute of Technology, in Svezia, c'è un vaccino ad hoc contro la malattia di Lyme. "Un nuovo vaccino sarà probabilmente sul mercato entro un paio d'anni" ha dichiarato Johan Sanmartin Berglund, professore di tecnologia sanitaria applicata presso il Blekinge Institute of Technology. Per rassicurare la popolazione diciamo anche che non tutte le zecche portano questa malattia, si tratta del 20%. Lo studio sul vaccino va avanti da più di un anno e i pazienti che fanno parte dei trials stanno per ricevere la terza dose di vaccino.
"È difficile produrre un vaccino contro la malattia di Lyme perchè il batterio esiste in tante varianti diverse - ha aggiunto Berglund - nello studio preliminare abbiamo mappato quali tipi di malattia di Lyme sono presenti in Europa e quali devono essere coperti dal vaccino". Data potenziale per l'immissione sul mercato è il 2026.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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