I casi di morbillo e di pertosse negli ultimi anni sono in aumento vertiginoso, sia in Italia che in Europa.
I dati pubblicati dal Centro europeo di prevenzione e controllo delle malattie (ECDC) e quelli rilevati dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) per l’Italia parlano chiaro.
L’aumento dei contagi da un lato e la riduzione del numero delle vaccinazioni dall’altro riguardano tutte le fasce d’età.
In questo modo l’auspicata immunità di comunità, garantita da un’adeguata copertura vaccinale, non si concretizza: di conseguenza le infezioni circolano e i soggetti più fragili sono maggiormente esposti a rischi.
Il morbillo
Il morbillo è una malattia infettiva esantematica acuta. I sintomi inizialmente sono simili a quelli del raffreddore, la febbre diventa sempre più alta e successivamente compare l’eruzione cutanea.
La maggior parte delle persone guarisce entro due-tre settimane, ma il decorso della patologia può essere anche grave e finanche mortale.
Come rende noto l’Istituto Superiore di Sanità, prima dell’introduzione del vaccino negli anni 60 e dei programmi estesi di vaccinazione, si verificavano epidemie all’incirca ogni due o tre anni che, a livello globale, causavano circa 2,6 milioni di morti ogni anno.
I numeri del morbillo
In base ai dati dell’ECDC, nella regione europea dell'OMS, negli ultimi due anni i casi di morbillo sono aumentati di 60 volte.
Tra marzo 2023 e fine febbraio 2024 sono stati segnalati almeno 5.770 casi di morbillo, con almeno 5 decessi.
Il rischio più elevato è per i bambini con meno di un anno e per i soggetti fragili immunocompromessi che non possono ricevere il liquido immunizzante.
Il morbillo è una patologia che si diffonde molto velocemente: per interrompere la trasmissione è essenziale una copertura vaccinale almeno del 95% della popolazione.
In Italia, come rilevato dall’ISS, dal 1 gennaio al 31 marzo 2024 sono stati registrati 213 casi di morbillo. L’88% era non vaccinato al momento del contagio.
Purtroppo 56 casi (pari al 26,3%) hanno riportato almeno una complicanza: 23 persone hanno sofferto anche di polmonite e un giovane adulto non vaccinato ha avuto l’encefalite.
La pertosse
La pertosse è una malattia infettiva molto contagiosa che colpisce prevalentemente bambini sotto i 5 anni.
Il batterio causa infezioni alle vie respiratorie che possono essere anche molto gravi.
La caratteristica principale è la tosse persistente che dà lieve parossistica e si associa a difficoltà respiratorie.
Nei bambini piccoli, le complicazioni più gravi sono le sovrainfezioni batteriche che possono comportare otiti, polmoniti, bronchiti, crisi convulsive ed encefaliti.
Nei neonati e nei bambini con meno di un anno la pertosse può essere mortale.
I dati sulla pertosse
Sempre secondo l’EDCD, i casi di pertosse in diversi Paesi dell'Ue e dello Spazio economico europeo, sono più che decuplicati nel 2023 e nel 2024 rispetto al 2022 e al 2021.
Nel 2023 e fino ad aprile 2024 in tutto il continente si sono registrati quasi 60mila casi.
In Italia da gennaio a maggio 2024 sono stati registrati 110 casi, oltre a 15 ricoveri di piccoli lattanti in terapia intensiva e al decesso di tre neonati.
L’appello dei medici
La Società Italiana dei Medici di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG) e la Società Italiana di Pediatria hanno lanciato un appello invitando alla vaccinazione.
“I numeri preoccupanti relativi alla diffusione di morbillo e pertosse ci inducono a raccomandare fortemente le relative vaccinazioni non solo ai bambini, per i quali ci sono gli appuntamenti del calendario vaccinale, ma anche per gli adulti che non siano coperti o che necessitino di un richiamo” afferma Alessandro Rossi, Presidente della SIMG.
Quest’ultimo sottolinea l’importanza delle vaccinazioni sia a livello personale sia collettivo. “Il richiamo vaccinale contro il morbillo – dichiara -è indicato per il personale sanitario, per i pazienti fragili, per le donne che programmano una gravidanza. Per quanto riguarda la pertosse, ogni dieci anni l’adulto deve sottoporsi alla somministrazione di una dose triplice di vaccino contro difterite-tetano-pertosse.
Oltre al tetano, che ogni anno provoca alcuni decessi, è necessario proteggersi contro la pertosse, che provoca gravi rischi soprattutto per neonati, pazienti cardiopatici, con malattie respiratorie gravi, diabetici. Il rischio è anche di confondere la patologia con una tosse prolungata, sottovalutando le pericolose conseguenze”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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