Dal polpaccio indicazioni sul rischio mortalità: cosa predice la circonferenza

Polpacci con una buona massa muscolare in età avanzata proteggono da malattie potenzialmente fatali per gli anziani: ecco i risultati dello studio e quali sono le circonferenze "salvavita"

Dal polpaccio indicazioni sul rischio mortalità: cosa predice la circonferenza
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Sono numerose le "spie" di buona o cattiva salute del nostro organismo ma c'è una zona del corpo umano che probabilmente in molti non hanno mai preso in considerazione: il polpaccio, zona superiore della regione posteriore della gamba, può essere associato in maniera significativa a un rischio precoce o ritardato di morte negli over 80.

Lo studio

"Avere un polpaccio piccolo dopo gli 80 anni, cioè inferiore a 30 cm negli uomini e a 28 cm nelle donne, si associa a un rischio di morte triplo; viceversa, se superiore a 35 cm negli uomini e 33 cm nelle donne, è indicativo di una buona massa muscolare complessiva e riduce del 70% il rischio di morte nei 10 anni successivi". Lo ha dichiarato il prof. Andrea Ungar, presidente della Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg) e ordinario di Geriatria all'Università di Firenze durante il 69° Congresso nazionale della Sigg a Firenze parlando dello studio pubblicato su Experimental Gerontology.

L'importanza dei muscoli

In pratica, questo studio mette in relazione la circonferenza del polpaccio per stabilire il rischio di mortalità negli anziani: ecco perché da questo momento in avanti potrebbe diventare un parametro importante anche in ambito clinico per suggerire questo rischio e adottare le pronte contromisure. "Da anziani, muscoli adeguati e tonici sono infatti un salvavita perché riducono il rischio di cadute, disabilità, ricoveri, complicazioni postoperatorie, progressione di malattie croniche e si associano perciò anche a una minore probabilità di morte per qualsiasi causa", sottolinea l'esperto.

Ma una massa muscolare ridotta comporta anche numerose altre patologie che vanno dai problemi cardiovascolari a minori capacità cognitive, difese immunitarie più basse e funzioni respiratorie compromesse. I muscoli, quando si è anziani, se sono poco sviluppati possono essere "un indicatore di mortalità migliore di altre misure corporee, come ad esempio la circonferenza del girovita o del braccio medio-alto, usate attualmente come riferimento nella pratica medica".

I parametri

Per questa ricerca è stato utilizzato uno speciale "nastro misuratore" che in base all'età e al sesso ha evidenziato quale fossero le soglie sotto le quali i muscoli sono considerati insufficienti per un buono stato di salute. Adesso potrebbe essero messi in campi interventi per migliorare la massa muscolare di chi ha oltre 65 anni così da prevenire eventi negativi. "La perdita di massa muscolare è un processo inevitabile con l'avanzare dell'età. A partire dai 45 anni si verifica una perdita della forza muscolare pari all'8% ogni 10 anni, che può attestarsi al 60% superati i 75 anni - sottolinea Ungar - Un ritmo di depauperamento del patrimonio muscolare che è possibile arginare grazie a un corretto e costante esercizio fisico e a una adeguata alimentazione".

Come fare prevenzione

La circonferenza del polpaccio descrive molto bene la condizione degli anziani ancor più di quanto possano essere muscolose le braccia o l’addome: a dichiararlo è stato il prof. Francesco Landi, direttore del Dipartimento Scienze dell'invecchiamento della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli Irccs di Roma, past-president Sigg e autore dello studio.

"Questa misura ha perciò un migliore valore predittivo del rischio di morte nell'anziano ed è potenzialmente una pratica clinica rilevante, perché in chi ha una scarsa massa muscolare al polpaccio interventi mirati all'accrescimento della muscolatura, come camminate regolari o programmi di attività fisica moderata, specifica per l'età anziana, potrebbero avere un'elevata efficacia preventiva".

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