Sesso e malattie, pochissimi giovani fanno domande ai genitori

Quasi un giovane su due (44,7%) si sente a disagio ad affrontare questi temi con i genitori, il 32,4% perché non se sente il bisogno, il 15% perché in casa il sesso è un tabù. Solo il 6% fa domande

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Sono poco più che bambini quando si avvicinano al sesso per la prima volta. Uno su 10 ha tra gli 11 e i 13 anni. Non c’è dunque troppo da stupirsi se lo fanno inconsapevoli, o peggio ancora, già convinti che non serva proteggersi, che il coito interrotto sia sufficiente a difendersi dalle infezioni sessualmente trasmissibili oppure da gravidanze indesiderate, che l’HIV sia un retaggio relegato nel passato. Sono bombardati dalle notizie vere o fake, errate o fuorvianti, dalle immagini, dai video, affogano nelle info scrollate, ma non parlano di affettività e men che meno di sessualità con i genitori. Quasi uno su due (44,7%) si sente a disagio ad affrontare questi temi con loro, il 32, 4% perché non se sente il bisogno, il 15% perché in casa il sesso è un tabù. Solo il 6 per cento si azzarda a fare qualche domanda a mamma e papà. I dubbi il 55,3 per cento se li risolve su internet. Il “come” lo si vede dalle altre risposte analizzate dalla settima edizione dell’Osservatorio “Giovani e Sessualità”, realizzata ogni anno da Durex in collaborazione con Skuola.net in occasione della Giornata Mondiale contro l’AIDS su un campione di 15.000 giovani tra gli 11 e i 24 anni.

L’obiettivo è sempre quello: valutare i comportamenti e la consapevolezza dei giovani italiani in materia di prevenzione e conoscenza delle infezioni sessualmente trasmissibili (IST). Purtroppo anche i risultati sono sempre quelli: quasi 1 giovane su 2 (47,6%) non sa riconoscere le infezioni sessualmente trasmissibili. Meno di 1 su 2 (44%) usa abitualmente il preservativo e quasi 5 ragazzi su 10 (46,6%) non sanno che è l’unico metodo contraccettivo in grado di proteggere dal contagio. E se 1 su 10 ha il suo primo rapporto sessuale prima dei 13 anni, proprio la fascia d'età tra gli 11 e i 13 anni è quella con la percentuale più alta di rapporti sessuali a rischio: solo il 26,5% dei ragazzi in questa fascia utilizza sempre il preservativo.

Un mea culpa che dovrebbero farsi anche i genitori. Hanno voluto sfondare il muro con i figli, vestendo spesso gli abiti ( a volte un po’ striminziti) dei migliori amici ma poi uno su tre ammette di non aver ricevuto domande sul sesso dai propri figli, il 19% non nasconde di provare “sentimenti negativi” a parlarne che vanno dalla vergogna e imbarazzo (7,6%), senso di smarrimento e impreparazione (6,2%), timore è persino paura come ammette il 5,2%. Solo il 4% dei ragazzi ha avuto indicazioni sull’utilizzo del preservativo da parte dei genitori. Insomma il sesso è ancora un tabù. Salvo poi essere sdoganato in eccesso nella rete.

Le conseguenze sono che tra i giovani sessualmente attivi, 2 su 3 (72%) non hanno mai fatto un test per le IST e l’HIV. Tra le motivazioni, 6 giovani su 10 (61,1%) affermano di non sentire il bisogno di sottoporsi ai test, mentre il 9,8% prova imbarazzo nel chiedere ai genitori di organizzare tali visite, il 7,3% non saprebbe a chi rivolgersi e il 6,5% non sa che esistono i test per le IST. Dall’indagine emerge quindi che oltre il 70 per cento di genitori e oltre l’80 per cento dei ragazzi sarebbe favorevole all’inserimento dell’educazione sessuale come materia scolastica obbligatoria.

“La famiglia e la scuola hanno un ruolo cruciale in questo e possono aiutare i ragazzi a compiere scelte più consapevoli e sicure, riducendo i comportamenti a rischio – spiega Paolo Zotti, Amministratore Delegato di Reckitt Benckiser Healthcare (Italia) Spa, che commercializza il brand Durex in Italia - Durex attraverso il programma ‘A Luci Accese’ si impegna da anni nel fornire ai ragazzi strumenti ed informazioni importanti per vivere una sessualità consapevole, sia tramite la comunicazione al pubblico sull’importanza dell’uso del preservativo, sia supportando programmi di educazione affettiva e sessuale tenuti da psicologi esperti rivolti alle scuole ed alle famiglia”. In collaborazione con Serenis, centro medico online per il benessere mentale, offre ai genitori una seduta gratuita con uno psicoterapeuta per capire come parlare ai figli di sessualità. modo vincolato o collegato all’acquisto di prodotti o servizi. Il servizio, attivo fino a fine ottobre 2025, sarà amplificato all’interno delle farmacie italiane, con materiali informativi, e sarà disponibile alla pagina dedicata https://www.serenis.it/durexaluciaccese.

Inoltre, in collaborazione con Edulia dal Sapere Treccani, polo Edtech dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, ha sviluppato un corso digitale di 4 video pillole, a cura dello psicoterapeuta Rocco Falconeri. Uno strumento educativo pensato dal per aiutare i genitori nel dialogo con i figli sul tema della sessualità e affettività.

I contenuti digitali - ‘Creare il clima giusto’, ‘Come iniziare il dialogo’, ‘Come guidare una comunicazione aperta e trasparente’, ‘Stili genitoriali’ - saranno fruibili gratuitamente sul portale dedicato al link: https://edulia.it/durex.

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