Speranza per il tumore al pancreas: come funziona la nuova cura

Ricercatori americani hanno trovato una cura in grado di far regredire il tumore al pancreas: ecco di cosa si tratta e la messa a punto di un vaccino efficace in Italia

Speranza per il tumore al pancreas: come funziona la nuova cura

È negli occhi di tutti la scomparsa di Gianluca Vialli per un tumore al pancreas, malattia terribile che causa un'altissima mortalità ed è ancora molto difficile da curare. Una nuova speranza in materia arriva dagli Stati Uniti dove un team di ricercatori avrebbe scoperto una terapia più efficace che combina l'immunoterapia, ossia l'uso di farmaci mirati contro le cellule tumorali in grado di attivare il sistema immunitario a combatterle con l'azione combinata delle cellule T e quelle chiamate "cellule mieloidi soppressori".

Ecco come funziona

Le cellule soppressorie (Mdsc) sono una popolazione eterogenea di cellule che si espande durante il cancro, l'infiammazione e l'infezione e sono in grado di inibire l'immunità antitumorale delle nostre cellule T chiamate anche "cellule di lunga memoria". Come spiegano gli esperti, queste si accumulano nel sangue, nei linfonodi, nel midollo osseo e in tutte le sedi tumorali della maggior parte dei pazienti colpiti da un tumore e bloccano le funzioni sia dell'immunità adattativa che di quella innata (ossia le cellute T).

Lo studio americano pubblicato su Nature Cancer è in grado di dimostrare che i ricercatori sono stati capaci di modificare il "microambiente immunitario del tumore" usando le risposte immunitarie nei tumori al pacreas degli esseri umani ma anche dei topi per studiare le possibili implicazioni delle terapie. Successivamente, sono stati neutralizzati diversi meccanismi per bloccare il cancro migliorando la risposta alle cure di questa terribile malattia: non è una cura definitiva ma potrebbe migliorare la sopravvivenza dei malati facendo regredire la malattia in una percentuale maggiore del 20% dei casi.

"Senza precedenti"

Questa terapia ha fornito una risposta "senza precedenti nei nostri modelli", ha dichiarato il prof. Ronald DePinho, tra gli autori dello studio e docente di biologia del cancro. L'altra ottima notizia è la scoperta della possibilità di trattare il tumore al pacreas con l'immunoterapia: ancora oggi, una delle principali cause del fallimento (a lungo termine) delle terapie è la scoperta tardiva del male. I ricercatori, adesso, sarebbero riusciti a far regredire il tumore senza però guarirlo in maniera definitiva: in ogni caso, la combinazione delle terapie ha migliorato il quadro nel 90% dei modelli studiati, adesso bisognerà capire come risponderà davvero sull'organismo umano. "Questi sono risultati incoraggianti, soprattutto considerando la mancanza di efficaci opzioni di immunoterapia nel cancro del pancreas", ha sottolineato DePinho come scrive IlMessaggero. "Prendendo di mira i meccanismi che intralciano la risposta immunitaria, diamo alle cellule T una possibilità di combattere contro questi tumori".

Un vaccino contro il tumore

A dimostrazione che il mondo scientifico è molto attento e desideroso di sconfiggere questo brutto male, ben 950mila euro del Pnrr saranno destinati alla produzione di un vaccino 2.0 a Dna per curare il cancro al pancreas.

La ricerca verrà effettuata all'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino: il progetto ha lo scopo di migliorare e far arrivare in commercio Eno3Pep, vaccino di seconda generazione che possa essere somministrato a tutti quelli che presentano un tumore pancreatico. Tramite il normale iter per i vaccini, andranno studiati tossicità, bio-distribuzione e tutte le informazioni che possano portare quanto prima all'autorizzazione da parte dell'Aifa per la sperimentazione clinica.

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