Trapianti, record di donazioni di organi nel 2022

Il report preliminare del Centro nazionale trapianti contiene dati molto positivi soprattutto per quanto riguarda i trapianti di fegato e polmone. Ottimi risultati pure per midollo osseo e cellule staminali emopoietiche

Trapianti, record di donazioni di organi nel 2022

In Italia non ci sono mai state tante donazioni di organi come nel 2022. Questo è il dato che emerge dal report preliminare elaborato dal Cnt - Centro nazionale trapianti e presentato dal Ministro della Salute Orazio Schillaci insieme al direttore del Cnt Massimo Cardillo e al presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro.

La Rete trapianti del Servizio sanitario nazionale ha confermato il trend di crescita già mostrato nel 2021, completando di fatto il totale recupero dei livelli di attività precedenti all’emergenza Covid, e segnando in molti casi i migliori risultati mai realizzati dal sistema trapiantologico nazionale.

Per la prima volta le donazioni di organi solidi hanno superato quota 1.800 in un anno. Per la precisione le donazioni sono state 1.830 (+3,7%), di cui 1.461 da donatori deceduti e 369 da viventi. Il risultato è frutto in particolare di un aumento delle donazioni potenziali segnalate in rianimazione (2.662, +4,1%).

I dati delle donazioni

Il tasso nazionale di donazione per milione di popolazione (pmp) risulta il più alto di sempre (24,7). L’Italia si pone così ai vertici europei, dietro solo alla Spagna.

La regione con il tasso di donazione più elevato è la Toscana (49,3 donatori pmp) ma vanno segnalati il forte aumento del tasso in Emilia Romagna (46, +8,8 sul 2021) e il buon risultato del Veneto (36,3, +6,2). Più indietro è nel complesso il Centro-Sud, con qualche lieve segnale di crescita in Lazio, Campania e Calabria.

Cresce, tuttavia, anche la percentuale delle opposizioni in rianimazione (29,6%, +1% sul 2021), un dato però, rende noto il Ministero della salute, che tende a essere fisiologico quando aumentano le segnalazioni delle rianimazioni.

Nel 2022 sono cresciute in maniera notevole le donazioni a cuore fermo, pari ad un +60%. Tale dato si è tradotto poi in un +35,6% di trapianti realizzati grazie agli organi prelevati a questa tipologia di donatori.

Più donazioni, più trapianti: i dati dei singoli organi

L’incremento delle donazioni ha portato anche all’aumento dei trapianti. Il numero complessivo è stato di 3.887, quasi 100 in più rispetto al 2021 (+2,5%) e secondo miglior risultato di sempre, con tassi regionali in crescita quasi ovunque. La Lombardia si conferma la regione nella quale si realizzano più interventi seguita da Veneto (che è la prima in rapporto alla popolazione), Piemonte, Emilia Romagna e Lazio.

Rispetto all’anno precedente risultano stabili i trapianti di rene (2.038, solo 4 in meno rispetto al 2021) e quelli di cuore (254 pari a +0,8%). Si registra invece un aumento molto significativo dei trapianti di fegato (1.474 pari a +5,6%), mai così tanti, e di quelli di polmone (138, +17,9%), la specialità più penalizzata negli anni della pandemia. Segno meno viceversa per i trapianti di pancreas, che scendono da 54 a 38.

Gli interventi più significativi del 2022

Nel report del Cnt vengono indicati anche alcuni dei risultati raggiunti nell’anno appena trascorso. Nel 2022 è stato realizzato, a Catania, il secondo trapianto italiano di utero. E nel medesimo anno è nata una bambina, grazie al primo trapianto di utero avvenuto nel 2020.

È stato inoltre effettuato un trapianto multiviscerale intestino-fegato-pancreas e in totale i trapianti combinati sono stati 56. Sono state 5 infine le catene “crossover” di donazione da vivente di rene tra coppie incompatibili, con 14 trapianti effettuati.

Midollo, cornee e tessuto muscolo -scheletrico

Numeri importanti sono stati registrati anche per l’attività di donazione di tessuti, molto penalizzata durante la pandemia, in crescita per il secondo anno consecutivo.

I prelievi sono stati 11.031 (+10,4%), con aumenti significativi per le cornee e il tessuto muscolo-scheletrico. In leggero calo viceversa sono stati i trapianti (20.459, -2,5%) che però continuano ad attestarsi su livelli più elevati rispetto all’epoca pre-covid.

Veri e propri record sono quelli che concernono il midollo osseo e le cellule staminali emopoietiche: sono state 329 le donazioni effettive realizzate (+9,7%) e 961 i trapianti (+3,1%), miglior risultato di sempre in entrambi i casi.

Il registro dei donatori e le dichiarazioni di volontà

Continuano ad aumentare gli iscritti al registro donatori IBMDR (donatori di midollo osseo): nel 2022 sono state tipizzate 28.813 persone (+18,9%). Il segnale è positivo, ma, fa sapere il Ministero in una nota, resta lontana la quota di nuovi iscritti del 2019 (oltre 40mila), frutto soprattutto di attività di volontariato nelle scuole e nelle piazze che le restrizioni dovute al Covid hanno penalizzato fino a pochi mesi fa.

Le dichiarazioni di volontà alla donazione depositate nel Sistema informativo trapianti al 31 dicembre 2022 hanno superato quota 14 milioni e mezzo: 72% i consensi e 28% le opposizioni. Quelle registrate nel solo 2022 nei Comuni italiani attraverso il sistema Cie (carta d’identità elettronica) sono state 2,7 milioni, con una percentuale di no del 31,8% (+0,7% rispetto al 2021).

In generale si è espresso (positivamente o negativamente) il 55,5% dei cittadini che hanno fatto richiesta del documento, mentre gli altri hanno deciso di non registrare alcuna indicazione.

Le opposizioni registrate in vita restano alte, specialmente nelle regioni del Sud dove sfiorano o in qualche caso superano il 40%. Due sono le fasce d’età che, secondo il Ministero, occorre sensibilizzare maggiormente: quella che va dai 18 ai 30 anni e quella degli ultrasessantenni.

È frequente la convinzione che la donazione sia impossibile per ragioni anagrafiche. Ma il trapianto di fegato realizzato in Toscana nel novembre 2022 dimostra il contrario. In quel caso la donatrice era una donna di 101 anni.

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