La Fashion week milanese apre con Gucci. E porterà un indotto da 185 milioni

La Camera della Moda ha svelato numeri e novità. Dal 25 febbraio 56 sfilate e 153 appuntamenti

La Fashion week milanese apre con Gucci. E porterà un indotto da 185 milioni
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Sarà Gucci ad aprire la Fashion week milanese, in programma dal 25 febbraio al 3 marzo con le collezioni femminili per il prossimo autunno-inverno. Ma l'evento «unico al mondo», come ha giustamente tenuto a sottolineare il presidente della Camera della Moda, Carlo Capasa, non sarà solo l'occasione per assistere a 56 sfilate (oltre a 6 digitali), 65 presentazioni per un totale di 153 appuntamenti, «che probabilmente diventeranno oltre 170», come ha già previsto Capasa. Sarà una settimana di debutti, ritorni e di celebrazioni, con i 100anni di Fendi, il 30° anniversario di Dsquared, i 60 anni di K-Way e il mezzo secolo di vita di Santoni. Debutteranno ad esempio i brand Francesco Murano, beneficiario del Camera Moda Fashion Trust Grant 2024, Fiorucci e Susan Fand supportata da Dolce&Gabbana. Ma sarà la prima volta per Lorenzo Serafini come direttore creativo di Alberta Ferretti e di David Koma come direttore creativo di Blumarine. Ritorna in calendario Msgm, mentre Saman Loira sarà per la prima volta nel calendario sfilate digitale. Previsto il Premio Maestri D'Eccellenza, dedicato ai più talentosi artigiani italiani e l'apertura a Palazzo Reale della mostra «Io sono Leonor Fini». Solo qualche anticipazione di un evento che mette Milano sotto i riflettori del mondo. Con un ruolo sempre più da protagonista. «La Fashion week non è solo un evento, ma un motore di sviluppo culturale, economico e sociale per la nostra città e per il Paese» ha ricordato l'assessora allo Sviluppo economico e politiche del lavoro del Comune, Alessia Cappello, citando i 185 milioni di indotto per la città attesi con l'evento. «Non tutti capiscono l'importanza della Fashion Week - ha rincarato Capasa - È unica al mondo. Ce la giochiamo noi e Parigi nel mondo e serviamo da volano a tutta l'industria. Noi italiani non siamo coscienti del suo valore. Ci sembra scontata, ma siamo forti: sappiamola potenziare ed apprezzare». E infatti i quasi 185 milioni (per l'esattezza 184,7) di euro che ricadono sulla metropoli in questa settimana sono il 2,3 per cento in più rispetto all'anno scorso secondo le stime di Confcommercio, nonostante sia previsto un leggero calo di visitatori totale (-0,8% quasi 112.600). Ma chi arriva è pronto a spendere anche di più (1.641 euro a testa il 3,1% in più rispetto al 2024). Nello specifico a diminuire sono gli stranieri (oltre 48.400 rispetto ai 50.500 del 2024) ma cresce in modo significativo la loro spesa: 80,9 milioni di euro con un +14,9% e una spesa pro capite di 1.671 euro. Previsti, invece, in aumento dell'1,9% i visitatori italiani (circa 64.200 contro i 63.000 dello scorso anno) con una spesa pro capite più bassa, 1.618 euro. Spenderanno soprattutto nello shopping (il 46% della spesa cioè 85 milioni), ma anche in pernottamenti e ristorazione per il 39% (72 milioni) e i trasporti per il 15% (27,7 milioni). Un ulteriore slancio al turismo che già in questo bimestre gennaio-febbraio è in crescita (il +5,2% a gennaio e +5,8% a febbraio). «L'attrattività di Milano si fonda sull'appeal internazionale della città», ricorda Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano. Che mette anche in guardia sul presunto avvio della ztl del Quadrilatero della Moda: «La Fashion Week sarà probabilmente il banco di prova della sperimentazione voluta dal Comune.

Una sperimentazione che, ad oggi, non sperimenterebbe nulla se non le telecamere d'ingresso e che ha tanti problemi aperti. Speriamo che tutto ciò non incida negativamente sui flussi legati alla manifestazione e rinnoviamo l'invito all'amministrazione comunale a confrontarsi concretamente per risolvere questi problemi aperti».

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