La Ferrari del futuro? Disegnata dagli studenti

La casa di Maranello indice un concorso tra 50 scuole di tutto il mondo per ideare una "hypercar" ecologica e veloce. E Versace lancia un gemellaggio tra cinema e imprese per convincere i giovani a scegliere le professioni tecniche

La Ferrari del futuro? Disegnata dagli studenti

Studenti con un sogno. A luce rossa. Disegnare la Ferrari del futuro. Un «corpo», un colore che - a suo modo - è anche una proiezione «erotica», riflesso passionale del binomio donne&motori; «curva» da far girare la testa, lungo il circuito della memoria che dai box di Maranello arriva fino al camerino hollywoodiano di Rita Hayworth: non a caso, un’altra Rossa entrata nel mito. E chissà che non sia stata proprio l’onda fulva della chioma della Hayworth a ispirare i progetti delle sette scuole finaliste (con studenti provenienti da tutto il mondo) che nei prossimi mesi saranno impegnate a progettare la Ferrari new generation. Si è infatti conclusa la prima fase di selezione per il «Ferrari World Design Contest», lanciato dalla Casa di Maranello, in collaborazione con Autodesk, partner tecnico di Ferrari e supporter del progetto, tra 50 scuole di design internazionali.

Due le italiane, lo Ied e lo Iaad di Torino, affiancate dal Royal College of Arts di Londra (Gran Bretagna), l’Istituto Europeo di Design di Barcellona (Spagna), il College Hong-ik di Seoul (Corea), il Dsk Supinfocom di Pune (India) e il College For Creative Studies di Detroit (Usa).
Questa seconda fase di selezione, che segue quella di ricerca di stile, vedrà le finaliste impegnate nella realizzazione dei modelli delle tre proposte che ogni scuola potrà presentare. L’obiettivo è sviluppare la Ferrari del futuro - una hypercar, appunto - che utilizzi tecnologie e materiali di ultima generazione, estrema (hyper) nella sua architettura e in tutti i suoi aspetti funzionali: hyper-leggera e hyper-veloce, hyper-ecologica e hyper-tecnologica.

«Agli studenti - spiegano i promotori del concorso - viene richiesta per la seconda fase una particolare cura dei dettagli e lo sviluppo dell’interno della vettura, senza tralasciare gli aspetti funzionali».
«I progetti, oltre 200, pervenuti al Centro Stile di Maranello, hanno evidenziato una grande attenzione alla riduzione dei consumi con proposte connesse alle propulsioni alternative, e focus particolari sull’ibrido», sottolinea la commissione giudicatrice.
Design ma non solo: è tutto il made in Italy che cerca nuovi talenti, anche pronti a «sporcarsi le mani». Da Milano arriva un’altra iniziativa tesa - in questo caso - a «valorizzare i lavori manuali e spingere i giovani a considerare le carriere tecnico-professionali come opzioni di pari livello rispetto ai mestieri intellettuali». É questo infatti l’obbiettivo del progetto «Il successo nelle mani» che vede collaborare dall’inizio dell’anno Fondazione Altagamma, l’organismo che da vent’anni riunisce 77 imprese dell’industria italiana dell’alto di gamma, e il Centro Sperimentale di Cinematografia.

La collaborazione è stata formalizzata ieri mattina con la convenzione siglata dal presidente di Fondazione Altagamma, Santo Versace e dal presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia, Francesco Alberoni, che sta lavorando alla realizzazione di un documentario in grado di rilanciare l’immagine del lavoro manuale e tecnico nelle aspirazioni degli adolescenti.

«La formazione ai lavori manuali è di importanza cruciale per le imprese d’alta gamma che sono il traino del sistema industriale italiano e il fiore all’occhiello del Made in Italy», ha detto Santo Versace. Non resta che rimboccarsi le maniche.

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