Ferrero, causa vinta contro un colosso cinese

L'azienda ha vinto contro la cinese Montresor che aveva accusato di concorrenza sleale. La Corte Suprema di Pechino ha confermato oggi la sentenza di secondo grado. Ferrero: "Vittoria per tutta l'industria italiana"

Ferrero, causa vinta contro un colosso cinese

Pechino - La Ferrero ha vinto la sua causa contro la cinese Montresor, che aveva accusato di concorrenza sleale.

Confermata la sentenza in secondo grado La Corte Suprema di Pechino ha confermato oggi la sentenza di secondo grado, nella quale la Montresor veniva condannata a pagare un risarcimento simbolico alla Ferrero e le veniva imposto di sospendere le vendite e cambiare la confezione dei suoi cioccolatini "Tresor Dor", uguale a quella dei Ferrero Rocher dell’azienda italiana. La Montresor è stata anche condannata a pagare un risarcimento simbolico di 50mila euro. L’ amministratore delegato dell’ azienda Giovanni Ferrero ha voluto chiamare personalmente l’ambasciatore d’Italia in Cina Riccardo Sessa per ringraziarlo del forte sostegno fornito dall’ Ambasciata nelle fasi processuali e non processuali della vicenda ed assicurargli che la Ferrero si accinge ad espandere la propria presenza in Cina.

Ferrero: "Vittoria per tutta l'industria italiana" "Una vittoria importante per tutta l’industria italiana, dal momento che le copie di prodotti del Made in Italy sono, purtroppo, un fenomeno diffuso - interviene la Ferrero - è già duro per le aziende italiane, come anche per tutte quelle straniere in genere, entrare in Cina, superare le resistenze verso i prodotti occidentali, costruire una rete commerciale, investire sul posto, per poi trovarsi ad avere a che fare con un nemico forte e invisibile come l’industria del falso". La Ferrero spiega che la sentenza "apre scenari di sviluppo nuovi, capaci sempre più di attrarre capitali d’investimento straniero in terra cinese" e ricorda che "nel paese orientale è con Rocher leader assoluto delle praline e protagonista del crescente mercato del cioccolato".

"La sentenza favorevole di oggi - conclude la nota del gruppo torinese - rafforza la volontà della proprietà e in particolare del ceo, Giovanni Ferrero, responsabile dell’area business del gruppo, di guardare alla Cina come un mercato di grande interesse per il futuro".

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