«Sposarsi è il giorno più emozionante della vita. Le coppie sognano solo di avere la loro festa, senza rinunciare a nulla». Per questo trovare un piano B, compatibile con le restrizioni imposte dalla pandemia, è impensabile. Parola di Enzo Miccio, wedding planner amatissimo dai vip. Impossibile farsi raccontare quali coppie famose siano state costrette a rinviare le loro nozze nel 2020, quello che è certo è che il cento per cento degli eventi programmati fino a giugno dalla sua agenzia è stato rinviato.
Com'è la situazione?
«Tutto il settore è bloccato da inizio marzo e ancora mancano indicazioni sulla possibile ripartenza. Eravamo pronti a lavorare su eventi organizzati da mesi, adesso è tutto fermo».
I suoi clienti come vivono questo momento?
«Loro aspettano il giorno delle nozze da tutta la vita, è il coronamento di un sogno. Quindi stiamo gestendo momenti di ansia e di stress, cercando di dare risposte, nonostante noi per primi non ne abbiamo a disposizione».
Alcuni suoi colleghi rispondono alla crisi organizzando matrimoni in streaming. Può essere una strategia vincente?
«Personalmente non lo credo affatto. Siamo di fronte a un momento difficile che va gestito con intelligenza. Nessuno dei miei clienti mi ha supplicato di sposarsi comunque, con la mascherina e senza invitati. Con l'impossibilità di fare festa, abbracciarsi, ballare e divertirsi. Le coppie sognano solo di avere il loro matrimonio e non vogliono tralasciare alcun dettaglio».
Quindi reinventarsi per lavorare in questa fase non è possibile?
«Secondo me no. Occorre solo aspettare. Sarà possibile mettere in campo qualche strategia solo quando ci saranno indicazioni certe da parte del governo, che in questo momento mancano del tutto. Per adesso possiamo dire che il nostro settore sia stato dimenticato, nonostante sia un comparto che muove molti soldi e offre tanto lavoro».
Cosa le chiedono oggi i futuri sposi?
«Vogliono solo sapere quando potranno celebrare il loro matrimonio. Chiedono una data certa, in modo da poter riorganizzare l'evento. Ma per rispondere, noi per primi abbiamo bisogno di una tempistica che al momento non esiste».
In questa assoluta incertezza lei cosa risponde?
«Le risposte cambiano in base alla data inizialmente scelta per le nozze. Quelle programmate fino a giugno sono già state rinviate. Quelle fissate fra agosto e settembre sono in fase di attesa, consigliamo a tutti di temporeggiare nella speranza di potere salvare almeno il 30 o 40 per cento della stagione. Il problema è che in attesa di un quadro chiaro, gli sposi preferiscono spostare, addirittura al 2022».
Voi in questo momento cosa chiedete al governo?
«Alcune Regioni hanno reagito diversamente al contagio, vorremmo poter ricominciare quanto prima da lì».
Che consiglio può offrire alle
coppie coinvolte da questa situazione?«Consiglio di muoversi già adesso per scegliere la nuova location per il prossimo anno, o confermare quella attuale con un nuovo contratto. Diversamente può diventare complicato».
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