La fiamma olimpica da Roma a San Siro

Malagò: "Sogno il Papa tedoforo". E poi 2mila km di percorso per le Paralimpiadi

La fiamma olimpica da Roma a San Siro
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Dodicimila chilometri in 63 giorni. Il viaggio della Fiamma olimpica inizierà il 26 novembre 2025 a Olimpia con l'accensione del sacro fuoco, approderà in Italia - e la scelta non poteva che cadere su Roma, per una benedizione simbolica - il 4 dicembre. E da lì, due giorni dopo, inizierà il suo percorso «saliscendi» lungo lo Stivale fino a raggiungere lo stadio di San Siro, per la cerimonia di apertura dei Giochi invernali Milano Cortina, il 6 dicembre 2026. Un viaggio attraverso 60 città di tappa e che toccherà tutte le 110 province. L'intero itinerario per le Olimpiadi - e quello più breve di 2mila km delle Paralimpiadi - è stato svelato ieri a Verona, a un anno esatto dal via, dal governatore del Veneto Luca Zaia (che si prenota per un tappa da tedoforo, «magari farò un tratto veneto, mi piacerebbe da piazza San Marco e anche se non sarò più governatore»), dall'ad della Fondazione Milano Cortina Andrea Varnier e dal presidente Giovanni Malagò. Che punta sempre in alto e quindi sogna di «avere come tedoforo anche solo per un metro il Papa».

Il percorso della Fiamma olimpica è stato studiato nei dettagli e pensato per rendere omaggio a molti dei 60 siti italiani Unesco. Arriverà a Firenze l'11 dicembre, a Palermo il 15, si fermerà a Napoli dal 23 al 26 - Natale compreso -, l'11 gennaio farà tappa a Torino e il 14 gennaio sarà a Varese, primo di 11 approdi nelle città lombarde. A Cortina d'Ampezzo arriverà il 26 gennaio e a Milano il 5 febbraio, per accendere il «calderone» con l'ultimo tedoforo il 6. Le tappe lombarde dopo Varese saranno Pavia il 15 gennaio, Brescia il 17, Mantova il 19, Livigno il 30 gennaio, Sondrio il 31, il primo febbraio Lecco, il 2 Bergamo, il 3 Como, il 4 Monza. I partner del viaggio sono Eni e Coca Cola. «L'arrivo della Fiamma in Italia, e il suo viaggio lungo tutta la nazione, è il momento in cui i Giochi entrano nelle case delle persone, portando ovunque la magia dello sport. È il momento in cui Milano Cortina 2026 diventa Italia celebrando l'unione dell'orgoglio nazionale - sottolinea Vernier -. Un viaggio che coinvolgerà 10.001 tedofori». Il prossimo febbraio apriranno le candidature.

La Fiamma Paralimpica percorrerà 2mila km in 11 giorni e, dal 24 febbraio 2026 al 6 marzo 2026, giorno della cerimonia all'Arena di Verona, sfilerà nelle mani di 501 tedofori. «Verrà accesa a Stoke Mandeville in Inghilterra, storico luogo di nascita dello sport Paralimpico» ricorda Maria Laura Iascone, Ceremonies Director della Fondazione del 2026. La torcia sarà protagonista di cinque «Flame Festival» dal 24 febbraio al 2 marzo a Milano, Torino, Bolzano, Trento e Trieste, con la cerimonia di unione delle Fiamme il 3 marzo a Cortina. Dal 4 raggiungerà Venezia e Padova per fare ingresso il 6 all'Arena. Il partner in questo caso è Allianz. E Zaia sottolinea che rendere l'Arena completamente accessibile «era già nel mio progetto iniziale, sarà l'unico teatro al mondo con questa storia e questa visibilità mondiale che avrà una completa messa a norma e la più ampia accessibilità. Sapevo già che avremmo portato a casa delle risorse, e per l'Arena abbiamo avuto 20 milioni di euro. Abbiamo portato a casa 1,8 miliardi per tutte le opere del Veneto, risorse che altrimenti non avremmo mai visto». E ha difeso con le unghie la pista di bob e skeleton a Cortina, le gare rischiavano di traslocare in Piemonte o addirittura negli Usa.

Malagò sintetizza l'impatto «straordinario» dei Giochi,

«non c'è nulla di paragonabile, ci aspettiamo 500mila persone a Milano, una ricaduta formidabile sul Pil, siamo oltre al miliardo. Poi c'è anche tutto quella che è la legacy, il senso di appartenenza». Che non ha prezzo.

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