Fiat accelera verso l’alleanza con Ford

A Piazza Affari il titolo del Lingotto supera la soglia dei 7,5 euro. Base dell’operazione la fabbrica dove viene prodotta la Panda

Pierluigi Bonora

da Milano

È questione di ore o al massimo di giorni: le due «F» dell’automobile, quelle di Fiat e Ford, sono pronte ad affrontare la prima avventura insieme. Manca solo la comunicazione congiunta dei due gruppi che per tutta la giornata di ieri non hanno voluto commentare la fuga di notizie. È dunque Ford l’alleato che accompagnerà Fiat Auto nello sviluppo della futura 500 insieme con la nuova Ka, la piccola auto prodotta dagli americani in Europa e giunta ormai all’ottavo anno di vita. Già ieri il «totopartner» del Giornale aveva indicato in Ford il candidato più probabile per un’alleanza con Torino, rispetto a Psa Peugeot Citroën e a DaimlerChrysler che ha però smentito trattative con il gruppo italiano.
Secondo il sito di Quattroruote, Fiat e Ford divideranno lo stesso pianale, derivato dalla Panda, e faranno della fabbrica polacca di Bielsko Biala la base dell’alleanza. Quello con Ford, comunque, non dovrebbe essere l’unico accordo mirato per la Fiat. Altre intese sarebbero all’orizzonte e, oltre alle automobili, potrebbero riguardare i furgoni e le attività commerciali.
Una delegazione di manager torinesi si troverebbe in Gran Bretagna per la messa a punto degli ultimi accordi. Luca di Montezemolo e Sergio Marchionne, dopo il divorzio da General Motors, hanno scelto di percorrere ancora la strada americana, anche se i rapporti specifici non saranno con il quartier generale nel Michigan, ma con i piani alti di Colonia, in Germania. In più occasioni il presidente della Fiat aveva definito un «errore del passato» avere impedito l’ingresso della Ford nel settore automobilistico italiano. Ora i due gruppi viaggeranno a braccetto nel settore delle city-car, restando però concorrenti sul mercato. L’ipotesi è piaciuta alla Borsa: il titolo Fiat, dopo un avvio incerto, ieri ha registrato un nuovo record: 7,52 euro (+1,08%). Ma sarà la giornata di oggi il vero termometro dell’impatto della notizia sulle piazze finanziarie.
L’accordo al centro dell’attenzione non ha niente a che vedere con l’alleanza allo studio nel 1985. Allora sarebbe nato un colosso con il 25% del mercato europeo che avrebbe cambiato il panorama automobilistico mondiale. Oggi, invece, si parla di un’intesa industriale mirata a costruire insieme prodotti a costi ridotti. L’esempio è quello dell’intesa fra Toyota e Psa Peugeot Citroën per Aygo, 107 e C1, tre «city-car» gemelle ma ognuna con la propria identità di marca. L’inizio della produzione della nuova 500, secondo il piano industriale presentato da Marchionne è previsto per il 2007, mentre la nuova Ka è annunciata entro il 2008. L’alleanza, come più volte i vertici Fiat hanno ribadito, sarà solo industriale e non prevede scambi azionari tra le due aziende.
In Europa il gruppo Ford è reduce da una profonda ristrutturazione. Lo scorso anno la filiale guidata da Lewis Booth è tornata all’utile (114 milioni di dollari) dopo un passivo di 1,1 miliardi di dollari registrato nel 2003. La Ford è un gruppo che nel mondo vale 7 milioni di veicoli, fattura 170,8 miliardi di dollari, con 5,8 miliardi di utile, 320mila addetti e sedi in oltre 200 Stati. La consociata italiana, di cui è presidente Massimo Pasanisi, è da due anni la prima casa estera come vendite nel nostro Paese.


Mark Fields, intanto, il manager che ha riportato l’utile nell’attività europea, è il nuovo responsabile di Ford Nordamerica, dove il gruppo ha riportato nel secondo trimestre una perdita ante imposte di 907 milioni di dollari. Ford avrebbe anche deciso, secondo il Wall Street Journal, di vendere la sua profittevole unità di autonoleggio Hertz per una cifra che si aggirerebbe tra i 5,5 e i 6 miliardi di dollari.

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