Pierluigi Bonora
da Milano
Laccordo industriale con la Ford, la cui lettera dintenti è stata siglata ieri, si aggiunge alle altre collaborazioni che vedono Fiat Auto protagonista: quella con Psa Peugeot Citroën, che prosegue da anni, e quella con Suzuki che darà vita a due veicoli a trazione integrale.
Confermata la decisione di produrre nella fabbrica polacca di Bielsko Biala le future Fiat 500 (nel 2007) e Ford Ka (lanno successivo), laspetto più interessante della nuova alleanza riguarda la recuperata credibilità da parte del gruppo italiano. Sia Psa sia Ford, infatti, hanno deciso di andare a realizzare due prodotti in stabilimenti in casa Fiat: in Turchia, dove è attiva la joint venture fra Torino e Parigi, e in Polonia, dove viene assemblata la Panda.
Laccordo definitivo tra Fiat e Ford, con tutti i dettagli delloperazione, sarà firmato entro la fine dellanno. Ora lamministratore delegato Sergio Marchionne dovrà trovare altre opportunità di condivisione dei costi. Con in tasca le alleanze nei segmenti A (500-Ka), B (Grande Punto-Opel Corsa), nei monovolume e veicoli commerciali (Psa) e nel 4x4 compatto (Suzuki), rimane ora scoperto il segmento C, quello della Stilo, che in Europa ha un peso fondamentale. La piattaforma italiana è piuttosto recente e risulterebbe interessante per i costruttori che devono sfornare una nuova vettura media con il principale obiettivo di abbassare i costi. È dunque su questo settore che la squadra di Marchionne si starebbe ora muovendo e il Salone di Francoforte, che aprirà la prossima settimana, offrirà loccasione per i primi contatti e confronti.
Laccordo Fiat-Ford è stato valutato positivamente dal premier Silvio Berlusconi: «Tutto quello che potrà aiutare il Lingotto ad avere i conti in attivo, può essere valutato positivamente».
Intanto Matteo Arpe, amministratore delegato di Capitalia, una delle banche che si prepara a diventare azionista della Fiat («non conserveremo le quote, ma non abbiamo fretta di venderle»), ha ribadito la propria fiducia «nel presidente Luca di Montezemolo e in Sergio Marchionne». Ieri a Milano, nella sede di Unicredit, si è svolto il tavolo tecnico tra gli istituti di credito che il 20 settembre entreranno nellazionariato Fiat.
La riunione era di carattere tecnico per la definizione di vari dettagli in vista della conversione in azioni dei 3 miliardi prestati nel 2002 al gruppo di Torino. A Piazza Affari, nel giorno dellaccordo con Ford, il titolo Fiat è salito ancora dello 0,41% a 7,55 euro.
Il Lingotto, infine, ha chiuso il capitolo Edison cedendo ai francesi di Edf la quota del 24,6% di Italenergia in suo possesso per 1.147 milioni di euro, realizzando una plusvalenza netta di 850 milioni e la riduzione dellindebitamento di circa 1,8 miliardi.
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