Fiat Freemont celebra l’alleanza Usa

Questa volta Suv e crossover non interpretano la parte del leone, almeno per i numeri. A Ginevra, infatti, le vere novità sono stranamente poche, considerando il crescente gradimento che ottengono queste vetture. In realtà, lo schieramento ridotto - ma comunque interessante - è proprio figlio della grande proliferazione di Suv e crossover degli ultimi tempi. Una crescita che ha contribuito a salvare un po’ le vendite in molti mercati - per non dire tutti - grazie, soprattutto, all’avvento di tante varianti a due ruote motrici che, di contro, ha penalizzato la vendita di altri tipi di vetture: in particolare le monovolume più grosse, oltre che berline e station wagon. Questa situazione indirizza così l’attenzione di molti costruttori in altre direzioni per fare riconquistare posizioni ai modelli tradizionali, tanto più che la crescita del mercato globale - grazie all’escalation dell’Asia - non fa temere imminenti ripercussioni negative sulle vendite di Suv e crossover.
In questo contesto la novità di maggiore rilievo esposta a Ginevra è, indubbiamente, la Fiat Freemont, primo frutto della partnership tra Torino e Detroit. Nata sulla base della Dodge Journey, già con il nome evoca la sua personalità da «factotum» e sarà in commercio dalla seconda metà dell’anno, prima nelle varianti a trazione anteriore spinte da unità turbodiesel di due litri con 140 o 170 cv. E in seguito saranno proposte anche le versioni a trazione integrale con il turbodiesel da 170 cv e il V6 a benzina di 3,6 litri da 276 cv, entrambi con cambio automatico. A eccezione del motore 3.600 della famiglia Pentastar di passaporto americano, tutti gli altri propulsori della Freemont sono made in Italy, sviluppati e prodotti da Fiat Powertrain technologies. Sotto la linea muscolosa della Freemont si celano un abitacolo configurato per sette persone, con due file di sedili posteriori facilmente abbattibili per modulare lo spazio interno, e la centrale integrata da cuscini che si trasformano in sedili per bambini, oltre che una zona di carico che può arrivare a una volumetria di 1.461 litri. Nell’ambito del gruppo Fiat, il marchio Jeep espone - oltre che la nuova famiglia Grand Cherokee, anche una nuova interpretazione della Compass. Che si distingue perché abbina ai nuovi tratti, un interno aggiornato soprattutto a livello di qualità percepibile e una meccanica rivisitata per assecondare meglio la marcia sia su strada sia in fuoristrada, nella quale approda un nuovo turbodiesel di 2.2 litri con 163 cv per la versione 4x4 e di 136 cv per quella a due ruote motrici. Al Salone elvetico debutta anche la seconda generazione di un Suv di taglia media di grande successo. Stiamo parlando della Volkswagen Tiguan. Ancora offerta - unico caso nel settore dei Suv di taglia media - sia in versione on road per l’impiego prevalentemente su strada sia in quella pensata per un uso più fuoristradistico. La Tiguan edizione 2011 indossa vesti rinnovate soprattutto anteriormente e posteriormente, che mettono in risalto i tratti che generano l’attuale family-style della casa di Wolfsburg. Inoltre, la nuova stirpe è offerta con sette motorizzazioni, tutte sovralimentate e a iniezione diretta, delle quali tre sono al debutto su questo modello.
La compagine è composta da quattro motori benzina Tsi che erogano potenze tra 122 e 210 cv, oltre che da tre turbodiesel Tdi che esprimono cavallerie comprese fra 110 e 170 cv.

Alcuni di essi si possono abbinare, a richiesta, al cambio a doppia frizione Dsg con sette rapporti, mentre le varianti BlueMotion Technology dispongono del sistema start/stop. A queste primizie s'aggiunge la presenza del sistema Xds, ovvero il differenziale autobloccante elettronico.

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