Pierluigi Bonora
da Milano
Due giorni sullottovolante per il titolo Fiat. Al crollo del 4% di mercoledì, dopo le bombe di Londra, è seguita limprovvisa impennata di ieri: più 7,8%. Lazione ha chiuso in testa il listino delle blue chip con scambi record, pari al 3,7% del capitale, e avvicinandosi a 6,30 euro. Lexploit del titolo, sostenuto allinizio anche da voci sulla non strategicità (più volte smentita dallazienda) della partecipazione torinese in Rcs, ha avuto come protagonista Sergio Marchionne. Lo sprint a Piazza Affari è il risultato degli incontri avuti ieri, a Mediobanca, tra lamministratore delegato del Lingotto e i gestori di fondi italiani e stranieri.
La comunità finanziaria sembra essere rimasta impressionata favorevolmente da quella che è apparsa come una ferma convizione di Marchionne sul raggiungimento degli obiettivi di crescita del gruppo, dal suo ottimismo e dalla fiducia che i nuovi modelli, la Punto soprattutto, risollevino le sorti della Fiat. Il top manager ha voluto anche rassicurare gli investitori sulla sua volontà di mantenere le redini del Lingotto. Una puntualizzazione che è servita a tranquillizzare il mercato allindomani delle dimissioni del direttore finanziario Luigi Gubitosi e in vista della conversione in azioni del prestito di 3 miliardi a settembre. Il segnale di Marchionne è stato forte: «Io ci credo - ha precisato -, mi auguro che ci crediate pure voi». Anche il clima di un ritrovato feeling con i sindacati, il cui «contropiano» di rilancio mostrerebbe una certa disponibilità a discutere di efficienze con lazienda, ha contribuito ieri a persuadere i gestori. Il piano di rilancio rivisitato è ormai prossimo a essere illustrato a sindacati e istituzioni. Marchionne dovrebbe esporre i suoi programmi nella settimana tra il 18 e il 24 luglio.
Ammontano intanto a 470 milioni le plusvalenze teoriche per il gruppo rispetto ai valori di carico delle partecipazioni in Mediobanca, Rcs e Ipi. È quanto emerge dai verbali della relazione dellassemblea dei soci del 23 giugno. Secondo il bilancio 2004, la quota del 10,189% da Fiat in Rcs ha un valore di carico di 101 milioni e presenta alla chiusura di ieri una plusvalenza di 333,77 milioni. La partecipazione dell1,8% in Mediobanca è iscritta a bilancio a 14,118 milioni e conta una plusvalenza di 124,158 milioni, mentre la quota del 10% in Ipi ha un valore di carico 16 milioni e una plusvalenza di 12,141 milioni.
Secondo alcuni operatori di Borsa, infine, lavvicinarsi del 26 settembre, giorno della conversione del prestito di 3 miliardi in azioni, rafforzerà progressivamente il titolo Fiat. Fonti finanziarie, inoltre, escludono che Sanpaolo Imi e Ifil (più 2,69% a Piazza Affari) stringano un patto di sindacato.
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