Torino - Il consiglio di amministrazione del Lingotto approva la scissione fra il settore automobilisti e quello dei veicolo industriali ed agricoli: saranno quotate in Borsa in maniera indipendente. La nuova società si chiamerà Fiat Industrial. I vertici del Lingotto fanno sapere che "lo spin off darà chiarezza strategica e finanziaria ad entrambi i business e permetterà loro di svilupparsi strategicamente in modo indipendente l'uno dall'altro". Inoltre, sottolinea il cda, "il Consiglio ritiene che l'operazione consentirà la giusta valutazione sui mercati dei capitali di entrambe le società". Giornata brillante per il titolo in Piazza Affari. Il Lingotto ha segnato un rialzo del 6,74% a 9,66 euro, tra scambi fiume per 49 milioni di pezzi, pari al 4,5% del capitale. Ma l’agenzia internazionale Moody’s ha messo sotto osservazione per un possibile downgrade dall’attuale BA1 il rating sul debito a lungo termine di Fiat.
Via allo spin off Il Cda del Lingotto ha approvato la scissione parziale proporzionale, con cui Fiat intende trasferire ad una società di nuova costituzione, Fiat Industrial, alcuni elementi dell'attivo (prevalentemente partecipazioni) relativi ai business dei veicoli industriali, motori 'industrial & marine', macchine agricole e per le costruzioni, oltre a debiti finanziari. "Con la scissione - spiega Fiat - queste attività saranno separate da quelle automobilistiche e dalla relativa componentistica, che includono Fiat Group Automobiles, Ferrari, Maserati, Magneti Marelli, Teksid, Comau e FPT Powertrain Technologies (attività di motori e trasmissioni per autovetture e veicoli commerciali leggeri)". Dalla data "di efficacia della scissione - prosegue Fiat - che si assume possa essere il 1 gennaio 2011, le azioni di Fiat Industrial saranno assegnate agli azionisti Fiat sulla base di un rapporto uno a uno".
L'accordo su Pomigliano L'attuazione dell'accordo sullo stabilimento di Pomigliano, nei termini e tempi fissati, è "é la condizione necessaria per la continuità dell'impegno della Fiat nella realizzazione del progetto 'Fabbrica Italia'". Il Lingotto ricorda che negli ultimi mesi vi sono stati sviluppi significativi relativamente al dialogo con le parti sociali sulle prospettive produttive dello stabilimento Giambattista Vico di Pomigliano d'Arco, nel quale, in base al Piano Strategico 2010-2014, è prevista l'allocazione della produzione della futura Panda. La trattativa, sottolinea ancora la nota, ha portato alla sigla, in giugno, di un accordo con i sindacati su nuove regole del lavoro, per rendere più efficienti e competitivi gli impianti. In seguito, ai primi di luglio, Fiat ha incontrato a Torino le suddette Organizzazioni Sindacali per dare attuazione all'accordo; nel corso dell'incontro le parti si sono impegnate ad applicare i meccanismi concordati che garantiscono la necessaria flessibilità operativa dello stabilimento. "L'esecuzione di questo accordo nei tempi e nei termini concordati - conclude dunque - è la condizione necessaria per la continuità dell'impegno della Fiat nella realizzazione del progetto 'Fabbrica Italia'".
Gli utili del Lingotto Utile netto a 113 milioni di euro, contro una perdita di 179 milioni di euro nel secondo trimestre 2009, utile della gestione ordinaria più che raddoppiato a 651 milioni, ricavi in rialzo del 12,5% a 14,8 miliardi di euro. Nel secondo trimestre, il cash flow generato, pari a un miliardo di euro, è stato significativo e ha portato l'indebitamento netto industriale a 3,7 miliardi di euro (4,7 miliardi di euro alla fine del primo trimestre); la liquidità è pari a 13,5 miliardi di euro (11,2 miliardi di euro alla fine del primo trimestre). Il margine sui ricavi è aumentato al 4,4% (2,4% nel secondo trimestre 2009), grazie ai maggiori volumi, al miglior mix delle vendite e ai continui benefici derivanti dalle azioni di contenimento dei costi.
L'aumento dei ricavi L'aumento dei ricavi del Gruppo ha riflesso le migliori condizioni di mercato, seppur rispetto ai deboli livelli del 2009, in particolare per CNH e Iveco. Il business delle Automobili ha continuato a migliorare, nonostante il progressivo esaurirsi dell'effetto degli eco-incentivi in Italia e Germania. In particolare, Fiat Group Automobiles (FGA) ha realizzato un fatturato di 7,4 miliardi di euro (+6,4%) con 554.300 vetture e veicoli commerciali leggeri consegnati (-6,2% rispetto al secondo trimestre 2009). La ripresa della domanda nel comparto dei veicoli commerciali leggeri e il favorevole andamento dei cambi hanno più che compensato il calo dei volumi di vetture a seguito del progressivo esaurirsi degli eco-incentivi. FGA ha registrato una quota di mercato del 30,3% in Italia (-4,1 punti percentuali) e del 7,5% nell'intera Europa (-1,5 punti percentuali), riflettendo la caduta della domanda nei segmenti delle vetture più piccole. In Brasile, Fiat ha mantenuto la leadership con una quota complessiva del 23,3%. I ricavi del Settore Macchine per l'Agricoltura e le Costruzioni (CNH) sono aumentati del 16% a 3,3 miliardi di euro. I Veicoli Industriali (Iveco) hanno registrato una crescita dei ricavi del 18,3% a 2,1 miliardi di euro. Il business dei Componenti e Sistemi di Produzione ha conseguito una crescita significativa (+35,2% rispetto al secondo trimestre 2009), grazie all'aumento della produzione nel settore automotive a livello globale.
Quanto ai risultati del semestre, l'utile operativo è salito a 980 milioni di euro rispetto ai 29 milioni del 2009, grazie alla crescita significativa del risultato della gestione ordinaria (+741 milioni di euro) e a minori oneri atipici netti per 210 milioni. L'indebitamento netto industriale si è ridotto di 0,7 miliardi grazie alla positiva performance operativa di tutti i business.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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