Torino - Risultati del secondo trimestre migliori del previsto, nonostante tutto. E obiettivi confermati non solo per il 2008, ma anche per il 2009. Sergio Marchionne mantiene ancora una volta le promesse per la sua Fiat e, almeno per un giorno, il mercato azionario gli va dietro fino in fondo, con il titolo che chiude la giornata campale in rialzo del 13,7%, record di ogni tempo, a 11,86 euro.
Per i prossimi giorni, si vedrà. Ma intanto il cda, riunito ieri al Lingotto sotto la presidenza di Luca Cordero di Montezemolo, ha dato il via libera ai risultati che hanno spazzato via - forse definitivamente, forse no - i timori di un pericoloso ritorno dei tempi cupi. Si tratta del quattordicesimo miglioramento consecutivo dei numeri del gruppo rispetto al trimestre dell’anno prima. Vale a dire da inizio 2005. Vale a dire dal primo anno pieno di Marchionne in sella al gruppo Fiat. E tra questi numeri l’ad, che nel pomeriggio ha condotto la conference call con gli analisti, è rimasto soddisfatto in particolare del record assoluto del trading profit (il risultato della gestione ordinaria), per la prima volta sopra il miliardo a quota 1,13 (contro le attese di 1,05). E poi il risultato netto di 646 milioni (più 3%), contro attese per 630, nonostante una svalutazione di 148 milioni dovuta a 2 equity swap legati ai piani di stock option. I ricavi, a quota 17 miliardi, sono cresciuti del 12%, il margine su questi dal 6,2 al 6,7%, al top dal 1990. Infine il debito industriale, dimezzato a 500 milioni.
Ma poi, andando nel dettaglio, Marchionne ha avuto conferma che oltre all’auto, il gruppo mostra la sua forza anche dal resto. Particolarmente brillante è l’andamento di Cnh, la controllata Usa nelle macchine agricole e da costruzione, che ha macinato 3,6 miliardi di euro di ricavi, con una crescita del 10% che, in dollari, vale quasi il 30%. E un risultato della gestione ordinaria di 399 milioni, più di un terzo del totale.
L’auto, nonostante un mercato italiano che in Europa è penultimo solo davanti a quello spagnolo, ha permesso di toccare le 645 mila vetture vendute (più 11%), soprattutto grazie al Brasile. Mentre la Ferrari ha avuto ricavi in crescita del 21,5%, con 1.769 vetture vendute, e un risultato della gestione ordinaria in crescita di 35 milioni, con un margine del 20,5%, più alto di quello del «concorrente» Porsche.
Il momento «non è facile per il mercato dell’auto», ha detto Marchionne agli analisti, ma ha definito anche «a volte eccessivi» i commenti negativi registrati al riguardo. In Fiat sono comunque «strutturati e attrezzati» per confermare le previsioni, come ha spiegato l’ad, e i risultati illustrati ieri rappresentano una «base solida» per raggiungere i target fissati. Per il 2008 la Fiat stima un calo del mercato auto del 4% in Europa e del 15% in Italia, mentre vede il mercato brasiliano in crescita del 20% per le auto e del 35% circa per i veicoli commerciali leggeri. Nel 2009 il mercato europeo è visto stabile (più 1%) e quello italiano in timida ripresa (più 2,5%). Particolare timore è stato manifestato da Marchionne per il comparto dei camion: «È molto difficile capire come andrà il mercato nei prossimi anni, c’è un potenziale rallentamento ma io sono fiducioso».
Iveco rappresenta comunque l’ultimo tassello della giornata dei record, anche se l’aumento del risultato è stato l’unico sotto le attese. Qui, per Marchionne, c’è ancora molto da lavorare. Soprattutto nel settore dei camion pesanti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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