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Fiera batte cassa, Formigoni vuole il prezzo giusto

Si apre un nuovo capitolo su Expo. Quello delle trattative sul prezzo dei terreni su cui sorgerà la manifestazione del 2015. E il confronto si preannuncia fin da adesso salato. Il valore dell’area di Rho-Pero dovrebbe aggirarsi attorno ai 200 milioni di euro. «Taglia l’anguilla» aveva commentato a suo tempo il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Per dire, con l’ironia di un’espressione dialettale: «Cala il prezzo». Ed ora lo stesso Formigoni torna a parlare di un prezzo congruo: «Formuleremo una proposta che sarà congrua all’acquisto di un terreno destinato a ospitare un grande evento». Ma quel «congruo» suona male a Gianpiero Cantoni, presidente di Fondazione Fiera, che mette subito le cose in chiaro: «Il prezzo congruo - puntualizza - sarà stabilito a un tavolo tecnico e certamente non sarà un prezzo da terreni agricoli. Mi fa piacere che Formigoni abbia parlato di un prezzo congruo perché il nostro dovere è difendere le proprietà della Fondazione Fiera che è un ente di diritto privato ma con soci pubblici e quindi è della collettività. Nella nostra valutazione, terremo conto anche delle finalità sociali dell’Expo». Insomma, le trattative non saranno affatto una formalità, ma saranno reali e ognuno cercherà di difendere il proprio interesse. Del resto, il tempo c’è: il Bie, il Bureau international des exposition, ha fissato la fine di ottobre come termine ultimo. Da un lato ci sono la Fondazione Fiera e il gruppo Cabassi, proprietari attuali dei terreni, e dall’altro la nuova società a capitale pubblico, di cui regista è la Regione Lombardia.
Prima di cominciare il tira e molla sul prezzo, bisogna per l’appunto completare la newco. Formigoni ribadisce che sarà «costituita da Regione Lombardia e, successivamente, aderiranno anche il Comune e la Provincia di Milano». In sostanza, il Pirellone va dritto per la sua strada e costituirà la società sulla carta, con tanto di business plan. In un secondo tempo Comune e Provincia, compatibilmente con le proprie possibilità economiche, aderiranno. «Non c’è nessuna difficoltà - precisa Formigoni - Dobbiamo perfezionare la costituzione della società e poi partiremo immediatamente con la trattativa. Stiamo seguendo un iter burocratico che prevede le sue misure di garanzia. Poi, a inizio luglio, ci sarà il voto in consiglio regionale». Già adesso, dai banchi dell’opposizione, il Pd chiede spiegazioni su cosa significhi «prezzo congruo».


Intanto il commissario straordinario del governo per l’Expo, Letizia Moratti, l’ad Lucio Stanca e il presidente della Provincia di Lodi, Pietro Foroni, hanno firmato un protocollo di intesa con Lodi. L’accordo prevede la costituzione di un ufficio Expo 2015, con il quale la Provincia di Lodi realizzerà il proprio ruolo di coordinamento delle istanze del territorio lodigiano.

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