La Fiera dei tre grattacieli avrà più verde

Albertini: «È una svolta storica per la città». Roth: «Cresce la credibilità del sistema Milano»

Chiara Campo

Addio recinto. La vecchia Fiera si aprirà ai cittadini, con il terzo parco più grande di Milano, i tre grattacieli firmati Libeskind, Isozaki e Hadid e il quartiere residenziale dell’architetto Maggiora, un Museo del design e quello dedicato ai bambini. Ieri la giunta ha dato il via libera al programma integrato di intervento, aggiungendo al progetto vincitore del concorso internazionale indetto dalla Fiera «particolari» importanti. Gli spazi verdi aumentano, da 75mila a 90mila metri quadrati, e abbracciano anche le aree circostanti che vengono ora coinvolte nella riqualificazione (da piazza Giulio Cesare a piazza Arduino, VI Febbraio, Carlo Magno, largo Domodossola e viale Boezio-Cassiodoro) per creare un tutt’uno tra il nuovo intervento e la zona. Inserito nella trasformazione anche il Vigorelli: sarà ricoperto e offrirà un palco sia ad attività sportive che spettacoli. Lo spazio che lo circonda sarà a verde e pedonale.
Sull’immensa area di oltre 367mila metri quadrati, accanto agli avveniristici grattacieli troveranno posto il Museo e il Centro del design, dove insieme alla Triennale verranno organizzate rappresentazioni e sfilate, e il Padiglione 3 - il vecchio palasport - interamente dedicato all’infanzia, con il Museo del bambino, l’asilo nido, la materna e un grande Giardino d’inverno semicoperto con attività sia per i piccoli che per gli anziani. Museo del design e Padiglione 3 saranno gestiti da Fondazioni. Al grande parco da 90mila metri quadrati si aggiungeranno 175mila metri quadri di giardini e piazze pedonali, a carico dei privati per almeno 5 anni. Sarà costruita una nuova caserma dei Carabinieri, parcheggi interrati con 3.500 posti auto e con due nuove rotatorie e il ripensamento della viabilità, il traffico della zona dovrebbe alleggerirsi. I cantieri apriranno nel 2006, non appena sarà firmata la convenzione tra Fiera e Comune, e per la fine dei lavori ci vorranno 8 anni. L’assessore all’Urbanistica Gianni Verga precisa che «all’amministrazione il progetto non costa, ma rende: incasseremo 71,9 milioni di euro di oneri di urbanizzazione, raddoppiati rispetto a quanto è previsto in genere per i progetti integrati». Il presidente di Fondazione Fiera Milano Luigi Roth sostiene che «attraverso interventi come questo aumenta la credibilità del Sistema Milano».
Oggi il recinto fieristico occupa circa 2,4 milioni di metri cubi, «dopo - precisa Verga - la superficie edificata scenderà a un milione. E parco e servizi saranno accessibili ogni giorno». La Nuova Fiera «costruita a tempo record e il polo urbano sono un motivo di orgoglio dell’amministrazione e una svolta storica per la città - afferma il sindaco Gabriele Albertini -. Ciò che è stato creato negli ultimi 8 anni sembrava un’impresa irrealizzabile».
In base alla nuova legge regionale, sottolinea il vicesindaco Riccardo De Corato, «la competenza sul provvedimento è esclusivamente della giunta. Ora il progetto viene pubblicato per un mese e si apre il periodo delle osservazioni. In questo momento si colloca anche il dibattito nel consiglio comunale, a cui seguirà l’approvazione definitiva, sempre da parte della giunta». Precisazione che precede le polemiche, arrivate puntuali, del centrosinistra che aveva chiesto di discutere del progetto in un consiglio straordinario fissato per la prossima settimana. «Eravamo già off limits, non ci sono stati colpi di mano, i consiglieri avranno tutto il tempo per presentare le osservazioni», afferma De Corato. Ma il consigliere dei Verdi Maurizio Baruffi accusa: «È stato uno schiaffo al consiglio, a luglio l’assessore Verga si era impegnato a non adottare il piano prima della discussione in aula».

Anche il capogruppo del Prc Giovanni Occhi sostiene che «la giunta ha calpestato il rispetto dei consiglieri che avevano accettato di spostare il consiglio da luglio a settembre in cambio dell’impegno a non adottare nel frattempo il provvedimento».

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