Filippine, arrestato il presunto killer di padre Tentorio

In manette Jimmy Ato, sospettato di essere il killer del missionario ucciso a ottobre. In manette anche il fratello dell'omicida che lo avrebbe aiutato nel delitto

Filippine, arrestato il presunto killer  di padre Tentorio

L'assassino di padre Fausto Tentorio, il missionario italiano che da 33 anni lavorava nelle Filippine tra le popolazioni indigene locali e che fu ucciso il 17 ottobre scorso, ha un nome: Jimmy Ato. La polizia lo ha arrestato insieme con il fratello, sospettato di essersi reso complice dell'omicidio.

Prima dell'arresto il killer ha tentato la fuga sparando contro gli agenti, ma alla fine, come ha dichiarato il ministro della Giustizia, Leila de Lima, "Jimmy Ato e suo fratello Robert sono stati arrestati dopo un breve scambio a fuoco nella loro casa di Arakan, nella provincia di Nord Cotabato, la stessa città dove il 17 ottobre fu ucciso il sacerdote italiano".

Secondo il ministro, Ato è stato identificato da vari testimoni come il killer che sparò a Tentorio, di fronte alla sua parrocchia di Arakan, mentre suo fratello era l'uomo che conduceva la moto sulla quale i due fuggirono. Tentorio, 59 anni, venne raggiunto da 10 colpi di arma da fuoco da circa un metro, all'interno del complesso dalla sua parrocchia, mentre si stava preparando a uscire per un incontro.

Nativo di Santa Maria Hoè, in provincia di Lecco, e arrivato nelle Filippine 32 anni fa, il parrocco era molto amato dalla popolazione della zona.

Viveva nell'isola filippina di Mindanao dal 1978, dove era missionario per il Pontificio Istituto per le Missioni Estere (Pime): una vita spesa per i diritti degli indigeni e la difesa delle loro terre. Padre Tentorio aveva spesso ricevuto varie minacce di morte e in passato era sfuggito a un'imboscata tesa da un gruppo paramilitare anti-comunista.

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