Filippine, i tre ostaggi della Croce Rossa rischiano la decapitazione

I terroristi filippini che hanno hanno minacciato di decapitare i rapiti se le truppe non si ritireranno dalla zona. Oltre a Eugenio Vagni, in mano al gruppo lo svizzero Andreas Notter e la filippina Mary Jean Lacaba

Filippine, i tre ostaggi 
della Croce Rossa 
rischiano la decapitazione

Manila - Le autorità filippine hanno annunciato che i terroristi filippini che hanno preso in ostaggio tre dipendenti della Croce Rossa hanno minacciato di decapitarne uno se le truppe di Manila non si ritireranno dalle roccaforti della guerriglia, nel Sud del paese. Oltre all’italiano Eugenio Vagni, sono in mano dei terroristi di Abu Sayyaf dal 15 gennaio lo svizzero Andreas Notter e la filippina Mary Jean Lacaba. Le ultime minacce sono state avanzate lunedì da uno dei comandanti del gruppo, Albader Parad, durante una conversazione telefonica con un funzionario del governo locale. Ma le forze armate di Manila hanno respinto la richiesta e non intendono negoziare con i terroristi.

Fiducia dell'esercito "Scommettiamo che metteranno fine a questa vicenda e consegneranno gli ostaggi" ha detto un portavoce militare, Ernesto Torres, facendo allusioni all’intenzione dell’esercito di proseguire il suo impegno contro la guerriglia.

"Stiamo osservando attentamente la situazione e non abbiamo alcuna intenzione di andare via, permettendo ai rapitori di fuggire" ha aggiunto Torres. "Non abbiamo cambiato il nostro biettivo che è quello di liberare in sicurezza gli ostaggi della Croce Rossa e, in secondo luogo, di neutralizzare i sequestratori".

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