Dagli Impressionisti al Teatro di Pina Baush,da Shirin Neshat a una stanza dedicata a Marinetti al museo del ’900. Il titolare della Cultura di Palazzo Marino, Massimiliano Finazzer Flory,parla da neoassessore in pectore della futura giunta Moratti-bis, mentre snocciola in anteprima le future mostre, non solo quelle del 2011, ma anche del 2012, 13 e 14. A sostenerne l’entusiasmo, i dati sugli ultimi successi espositivi: in primis il Museo del ’900, che proprio ieri ha sfondato quota 200mila visitatori, complice anche la promozione gratuita fino al 28 febbraio («ma per quanto mi riguarda mi batterò per rendere l’accesso libero per sempre ai i giovani sotto i 25 anni»). E poici sono i 270mila della mostra sui paesaggio di Salvador Dalì a Palazzo Reale («se fossi riuscito a prorogarla avremmo raggiunto i 300mila...»), senza contare le 192mila persone che hanno fatto la coda per ammirare la «Donna allo specchio» di Tiziano a Palazzo Marino, e senza contare la proroga del «Dito» di Cattelan a piazza Affari, fortemente voluta proprio da Finazzer contro il parere di molti colleghi di Giunta ( «ma condivido il merito con il Giornale che ci ha sostenuto»). Insomma, ce n’è per rilanciare. E l’assessore,certamente galvanizzato dalla classifica del New York Times che incorona l’offerta culturale della nostra città, ripropone il suo schema tattico: titoli di grande richiamo popolare per le mostre storiche, star internazionali per l’arte contemporanea. Al primo gruppo appartiene la grande esposizione prevista all’inizio di febbraio dedicata ad Arcimboldo, il genio cinquecentesco noto per i suoi ritratti burleschi composti di oggetti e prodotti ortofrutticoli: 350 opere di cui 80 del maestro e il rimanente di scuola. Una scelta non casuale, giura Finazzer: «Nessun artista meglio di Arcimboldo rappresenta al meglio la metafora di Expo 2015, emblema del rapporto tra natura e cultura». Altro pezzo da novantadi questo inizio 2011 sarà la mostra che a Palazzo Reale ospiterà in marzo 200 opere di pittori impressionisti provenienti dalla Clarck Foundation di Boston. L’esposizione, che vanterà un nucleo centrale di 20 opere di Renoir, rappresenta una sorta di seguito sull’arte francese di fine Ottocento, dopo quella delle Ninfee di Monet dell’aprile 2009. «La mostra avrà però un taglio particolare perchè metterà in luce la grande stagione impressionista attraverso lo sguardo del collezionismo americano. Prevedo un record di almeno 300mila visitatori». Di sicuro richiamo sarà anche il programma dedicato al contemporaneo, che già a fine gennaio accenderà i riflettori su una delle figure femminili più interessanti del panorama internazionale, l’artista iraniana Shirin Neshat. Autrice di fotografia, video e anche cinema (qualcuno ricorderà il suo «Donne senza uomini » presentato alla mostra di Venezia), le sue opere contengono un’analisi spietata della condizione sociale dei Paesi islamici soprattutto riguardo alla discriminazione delle donne, spesso raffigurate con il corpo interamente ricoperto da calligrafie persiane. Nella sala delle Cariatidi di Palazzo Reale presenterà una installazione multimediale con la proiezione di cinque figure femminili e il testo di un romanzo «fuorilegge» dell’iraniana Shahrnush Parsipur, la stessa autrice del film diretto dalla Neshat. «D’accordo con lei ho voluto scegliere la Sala delle Cariatidi, luogo di festa ma reca la memoria delle tristi ferite della guerra. La sua opera è un concentrato di trasversalità linguistiche tra luce, suono, immagini e poesia, e dunque ben rappresenta l’identità della Milano di oggi». E, a proposito di trasversalità, l’assessore cala un asso in uno dei settori che più gli stanno a cuore,il teatro.Dall’8 febbraio il Piccolo ospiterà la compagnia della grande coreografa tedesca Pina Bausch, di recente scomparsa, che porterà in scena il fortunato spettacolo «Vollmond». Poi sarà la volta di due mostri sacri dell’arte e del teatro, William Kentridge e Peter Brook. Restando al contemporaneo, da segnalare una mostra del Pac dell’artista americano Tony Oursler che a marzo presenterà le sue celebri, quanto inquietanti, videosculture.
Ma Finazzer si spinge al trapassato futuro: «Per il 2012 è già pronta una grande antologica di Gherard Richter, nel 2013 una mostra sul cervello in collaborazione col Museo di Storia Naturale di New York, e nel 2014 arriverà Pollock, il re dell’Action Painting americana». Sotto a chi tocca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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