Finmeccanica, dividendi in crescita nei prossimi anni

Finmeccanica, dividendi in crescita nei prossimi anni

Andrea Nativi

da Milano

Continua la corsa di Finmeccanica, che rivede al rialzo le prospettive per il 2006-2007, mentre approva il progetto di bilancio che l'assemblea dei soci voterà il 23 maggio. La società guidata da Pier Francesco Guarguaglini registra un valore della produzione che cresce del 25%, a 11,46 miliardi di euro, un risultato operativo (ebit) di 735 milioni (+58%), un portafoglio ordini salito a 32,1 miliardi (+32%). L'utile netto scende invece del 32%, da 585 a 396 milioni. Tuttavia il risultato 2004 rifletteva l'impatto di plusvalenze sulla vendita di azioni Sts per 270 milioni, quindi il risultato netto gestionale di quest'anno è in realtà migliorato di circa 80 milioni.
Il cda ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,31 euro per azione, in aumento del 19%, ad un costo complessivo di 132 milioni. A questo si aggiungerà un dividendo straordinario di 19 centesimi, frutto del successo del collocamento di Ansaldo di Sts, che ha consentito di ottenere 600 milioni. Di questi 80 vanno in dividendi, il resto sarà reinvestito, anche per finanziare nuove acquisizioni. Complessivamente gli azionisti di Finmeccanica avranno quest'anno un ritorno del 4% e la società ha già annunciato che il dividendo ordinario aumenterà anche nei prossimi due esercizi, secondo una strategia di remunerazione degli azionisti che Alessandro Pansa persegue da tempo.
La società di piazza Montegrappa prevede del resto risultati anche migliori per il prossimo biennio: valore della produzione a 12,7-13 miliardi con ebit a 840-860 milioni per l'anno in corso e a 13,6-14 miliardi di euro, con ebit a 960-1.000 milioni nel 2007. Il flusso di cassa sarà positivo per 300 milioni in entrambi gli esercizi. Una aspettativa legittimata dalla crescita degli ordini, che garantiscono 2 anni e 8 mesi di attività, e dall’indebitamento, che pur salito a 1,1 miliardi (+57%) dopo la campagna di acquisizioni, rimane sotto controllo, con un rapporto debito-capitale netto del 24%. E Finmeccanica mantiene l'obiettivo di forti investimenti in ricerca e sviluppo, che nel 2005 hanno toccato quota 1,7 miliardi (+26%).
La sfida per Finmeccanica consiste nel digerire le acquisizioni effettuate in questi ultimi tempi, cosa che comporterà ulteriori costi di integrazione, ed aumentare nel contempo la redditività: se il ritorno sul capitale investito è salito nel 2005 di due punti al 17,5%, la redditività operativa è ancora al 6,3%.
Nel contempo Finmecannica persegue nuove opportunità. Guarguaglini è in attesa delle scelte di Parigi sulla fusione Alcatel-Thales, che coinvolgendo le attività spaziali congiunte Alcatel-Finmeccanica richiede l'approvazione del socio italiano, e rimane disponibile a discutere una più ampia intesa che riguardi le attività di Thales nell'elettronica per la difesa. Guarguaglini poi nega che la vendita del 25% del capitale della società missilistica Mbda, sollecitata dal socio Eads, sia già oggetto di discussioni, mentre eventualmente l'offensiva di Eads potrebbe riguardare il 37,5% in mano a Bae Systems. Se Bae vendesse, Finmeccanica dovrebbe decidere che cosa fare in Mbda, e gli accordi di governance consentono diverse opzioni.

Infine i vertici di Finmeccanica si recano in questi giorni alla corte di Putin per sbloccare l'impasse sul coinvolgimento di Alenia Aeronautica nel programma dell'aereo civile regionale, nonché per finalizzare la fornitura di sistemi di telecomunicazioni Tetra. E sul fronte Usa entro metà maggio sarà annunciato il team industriale che propone l'aereo da trasporto militare C-27J al Pentagono. Con Boeing che vuole essere della partita.

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