Una Fiorentina travolgente resta nella scia della capolista

I viola non vincevano a Livorno dal ’34-’35. Al posto di Mutu, debutta l’argentino Osvaldo che segna due gol

da Livorno

C'è certamente qualcosa di storico nel trionfo dei viola in questo derby. Non vincevano a Livorno dalla stagione '34-35 (1-2). Nell'era moderna, dalla B del 2003-04 ai giorni d'oggi, nei precedenti quattro confronti altrettante sconfitte per la Fiorentina. Quello, però, era il Livorno di Lucarelli - bestia nera dei viola -, questo è molto più triste. Una formazione che a gennaio avrà bisogno di nuovi innesti per salvarsi. Orsi ora è in bilico. Il nuovo uomo derby è un argentino, al debutto tra i viola in questo campionato, arrivato ad agosto tra lo scetticismo generale: Osvaldo. L'ex di Atalanta e Lecce ha segnato due reti, ha fabbricato un assist e ha creato molto. Sarà felice Corvino, che lo ha portato a Firenze, puntando sull'ennesima scommessa. Osvaldo ha mostrato l'opportunismo della prima punta, i movimenti della seconda e gli inserimenti di un esterno. Ma questa gara lascia anche strascichi polemici: l'arbitraggio di Rosetti è stato deludente. Un fiume di cartellini, sette ammoniti e due espulsi (uno è Orsi) e alcune valutazioni sbagliate. Ha contribuito a rendere nervosa una partita che francamente era cominciata serenamente. La Fiorentina, a 12 punti, vola al secondo posto in attesa dei verdetti odierni.
Viola col turn-over annunciato: Osvaldo vice Mutu. Orsi, invece, ha schierato Rossini portando Bogdani in panchina. E sistemando Diamanti tra Liverani e i centrali difensivi della Fiorentina.
Un primo tempo che ha vissuto il suo picco più alto praticamente allo scadere, quando Osvaldo di destro al volo ha incrociato sul palo più lontano un servizio di Santana. Un gol bellissimo. I minuti precedenti, però, non erano stati esaltanti. Livorno con le due linee, centrocampo e difesa, incollate tra loro e con una finta difesa a tre: Balleri e Pasquale sempre pronti a «scappare» indietro. Fiorentina meno brillante rispetto allo show di calcio travolgente offerto con la Roma, più propensa al passaggio in più che in meno, sovente per linee orizzontali, piuttosto che verticali. Una partita che si trascinava senza guizzi consistenti, con Rosetti però che dispensava nella prima parte cinque cartellini, un'esagerazione. Nel Livorno era Diamanti ad accendere qualche giocata. La Fiorentina, nonostante la mancanza di profondità, dopo venti minuti sfiorava la rete con una combinazione Osvaldo-Gobbi. Lo stesso Gobbi poco dopo colpiva un palo esterno. Gli amaranto sessanta secondi prima di subire la rete, con un'azione velocissima prodotta da Filippini, facevano partecipare Rossini, Diamanti, con quest'ultimo che apriva per Balleri che solo in area tirava, ma Gobbi si contrapponeva con il corpo e deviava in corner. Rossini poi veniva fermato su un fuorigioco dubbio, i viola battevano subito la punizione con Liverani, palla a Santana, cross e Osvaldo in gol. Rosetti faceva fatica a riportare i giocatori del Livorno nel sottopassaggio. Proteste a raffica: pagava per tutti Orsi che veniva espulso.
Ciò che era mancato in principio tornava con gli interessi dopo. I viola andavano in superiorità numerica grazie a Loviso che stendeva Pazzini al limite dell'area e veniva espulso. E il Livorno si inabissava: difesa amaranto impacciata nel risalire, tocco di Santana per Osvaldo e raddoppio.

Palla al centro e Fiorentina ancora in rete: Osvaldo scatenato apriva per Santana, la sua conclusione era leggermente «sporcata» da Rezaei. C'era spazio anche per vedere una traversa di Vieri e un contropiede incredibilmente fallito dai viola con Santana troppo altruista pur di mandare in porta Bobone. Ma sarebbe stato troppo.

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