Firma storica per l'Africa: stanziati 20 miliardi contro fame nel mondo

Per la prima volta il G8 firma un testo comune con l'Africa: "E' necessario attivarsi subito". Ecco i numeri dell'emergenza

Firma storica per l'Africa: 
stanziati 20 miliardi 
contro fame nel mondo

L'Aquila - La crisi sta "colpendo duramente i più poveri e rischia di inficiare il progresso fatto nel campo della salute, dell’eradicazione della fame e della povertà". Ed è "necessario attivarsi rapidamente per permettere il rilancio della crescita ed attuare misure adeguate per proteggere i più vulnerabili". Nell'ultima giornata di lavori del vertice dell’Aquila il G8 firma, per la prima volta, un testo comune con i Paesi africani. Gli Otto hanno così stanziato 20 miliardi in tre anni contro la fame.

L'Africa al centro dei lavori I Paesi del G8 ed i "partner africani si sono trovati d’accordo sul fatto che la crisi economica e finanziaria sta colpendo duramente i Paesi più poveri" rischiando di "inficiare" i progressi fatti finora. I "leader hanno sottolineato il bisogno di attivarsi rapidamente per permettere il rilancio della crescita ed attuare misure adeguate a proteggere i più vulnerabili". E' così che i Grandi danno un segnale forte e rassicurano chi li critica dicendo che onoreranno le promesse di aiuti prese in passato e approveranno un nuovo programma per l’agricoltura da 15 miliardi di dollari. Dopo due giorni di colloqui incentrati sulla crisi economica, sul commercio e sul riscaldamento del pianeta, nella giornata di oggi all’Aquila i grandi della Terra hanno affrontato i problemi dei Paesi più poveri del mondo. Lo sviluppo dell’Africa è diventata una questione importante nell’agenda del G8 in seguito alle promesse fatte dai leader mondiali a Gleneagles nel 2005 in cui si parlava di aumentare i livelli annuali di aiuti di 50 miliardi di dollari entro il 2010, la metà dei quali era destinata ai Paesi africani.

Partnership sull'acqua Nella dichiarazione sull’acqua, si afferma la determinazione "a costruire una partnership più forte tra paesi africani e quelli del G8 per allargare l’accesso all’acqua e all’igiene pubblica, basata sui principi della responsabilità condivisa". La scarsità di risorse idriche e la drammatica mancanza di accesso sostenibile all’acqua e ai servizi igienici in molti Paesi africani sono "il maggior ostacolo ad uno sviluppo sostenibile, creazione di ricchezza e sradicamento della povertà". "Attraverso il peso politico congiunto del G8 e dell’Unione africana assicureremo - si legge nella dichiarazione - un impulso ed un impegno adeguati al miglioramento dell’acqua e dell’igiene pubblica a livello nazionale e internazionale per risultati concreti sul terreno". "Nel contesto della partnership con i Paesi africani, sotto la leadership dell’Unione africana, si continuerà a lavorare sulla base degli impegni presi in precedenza, tra cui fare una priorità degli Obiettivi di sviluppo del Millennio in questo settore, attuare i piani nazionali per l’acqua e l’igiene pubblica, attuare piani finanziari per mobilizzare risorse per questo settore. Va poi coordinato il processo dei donatori e definiti i piani di investimento in linea con la dichiarazione di Parigi sull’efficacia della cooperazione allo sviluppo". Il raggiungimento degli obiettivi che la comunità internazionale si è posta in questo campo "è un importante passo avanti nella lottà contro la povertà in Africa e rappresenterebbe un fattore cruciale di promozione della dignità umana, nella riduzione della mortalità infantile nel facilitare l’accesso all’istruzione e nel dare un ruolo maggiore alle donne".

Fondi per la sicurezza alimentare Lo stanziamento del G8 per la sicurezza alimentare è salito da 15 a 20 miliardi di dollari, dopo le ultime discussioni tra i grandi al vertice dell’Aquila. "Vi è un urgente bisogno di un’azione decisiva per liberare l’umanità dalla fame e dalla povertà", spiegano i Grandi facendo presente che "la sicurezza alimentare, l’alimentazione di qualità e l’agricoltura sostenibile devono rimanere una questione prioritaria nell’agenda politica". La questione "va affrontata con un approccio trasversale e inclusivo".

E le azioni per la sicurezza alimentare "devono essere associate a misure di adattamento e di mitigazione in relazione ai cambiamenti climatici, alla gestione sostenibile delle risorse idriche, dei terreni agricoli, del suolo e di altre risorse naturali, compresa la protezione della biodiversità.

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