Fisco, Obama annuncia: "Tagli forti e sacrifici anche per i milionari"

Il presidente americano illustra i propositi per ridurre il debito pubblico: tagli forti e sacrifici anche per i milionari. Sulla sicurezza nazionale: "Non toglieremo un penny alle spese"

Fisco, Obama annuncia: 
"Tagli forti e sacrifici 
anche per i milionari"

"Chiederemo a tutti dei sacrifici", ma "non perché vogliamo punire il successo". Questo è uno dei passaggi, sul fronte fiscale, del discorso del presidente Usa, Barack Obama, al Northern Virginia Community College, nel quale ha illustrato i propositi dell’Amministrazione per ridurre il debito pubblico. "La questione non è se dobbiamo ridurre il nostro deficit, ma come lo ridurremo", ha detto Obama che ha parlato anche di "tagli" al budget della Difesa, mentre sul fronte della Sanità, il presidente ha detto che verrà rafforzata e migliorata attraverso le riforme. "Tutti, anche milionari e miliardari, dovranno fare sacrifici, la "mia proposta" per ridurre il deficit e il debito prevede "tagli forti" assicurandosi però che "l’America sia in grado di competere nel ventunesimo secolo", ha aggiunto Obama, mettendo in evidenza che nella lotta al deficit e il debito i "sacrifici" devono essere "condivisi".

"La mia proposta prevede investimenti nell’istruzione e nell’energia pulita che, al momento, è l’unico modo per aiutare le famiglie alle prese con i rincari dei prezzi dei carburanti", ha spiegato Obama. "Non sarà facile ma sono ottimista: sono fiducioso nel fatto che repubblicani e democratici troveranno un accordo sul piano di riduzione del deficit e del debito".

Infine, Obama ha rassicurato sul tema della sicurezza nazionale: "Come comandante in capo delle forze armate prometto che non taglierò nemmeno un penny dalle spese per la sicurezza nazionale". Intanto però il 57% degli americani non condivide le scelte del presidente degli Stati Uniti Barack Obama sull’economia: è quanto rivela un sondaggio Washington Post-Abc all’indomani del monito di S&P sui conti pubblici americani, e a circa un anno e mezzo delle elezioni presidenziali Usa del novembre 2012.

In realtà le indicazioni del sondaggio, con una percentuale di approvazione complessiva del 47% (in calo di sette punti da gennaio), sono meno catastrofiche di quello che sembra, perché l’entusiasmo nei confronti dei (potenziali) avversari repubblicani di Obama è veramente scarso. Non è una sorpresa: a preoccupare gli americani è soprattutto il prezzo della benzina, che mediamente si sta avvicinando ai 4 dollari a gallone, un livello che ad aprile non si vedeva da 20 anni a questa parte.

Più genericamente, quasi la metà degli intervistati pensa che l’economia peggiorerà (44%), ed oltre un americano su tre (37%), teme un aumento dell’inflazione. L’indicazione più negativa riguarda infine il mercato del lavoro: il 78% degli intervistati è convinto che la situazione peggiorerà nell’area in cui vive.

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