Fisker, conto alla rovescia

FrancoforteLa Chevrolet Volt ha già iniziato il ciclo di prove su strada, in anticipo sul programma, a conferma che la tecnologia sviluppata dai tecnici General Motors, nei centri di ricerca di Warren, in Michigan, e di Mainz-Kastel, in Germania, ha superato tutti i test di laboratorio in materia di affidabilità, funzionalità e potenziale. Tale tecnologia è stata denominata Voltec e oggi rappresenta il più avanzato sistema di propulsione elettrica per autotrazione, e sarà disponibile al pubblico dal prossimo anno.
Prima negli Usa, come Chevrolet Volt, e quindi in Europa, come Opel Ampera. Lunga oltre 4,4 metri, la Chevrolet Volt/Opel Ampera è una berlina a tre volumi, quattro posti, con un vano di carico da 301 litri. La linea è compatta e la vettura risponde pienamente alle esigenze di funzionalità e comfort dell’automobilista di oggi, e della sua famiglia. Il cuore della tecnologia Voltec è una batteria agli ioni di litio di dimensioni e di potenza assolutamente inusitate per questa tipologia di accumulatori, che consente densità energetiche elevate, ma che fino a oggi era stata limitata a potenze e dimensioni adatte a telefonini e, al massimo, a laptop.
A «wattaggi» appena più elevati, sono sempre insorti problemi di instabilità. La realizzazione di una batteria agli ioni di litio da ben 16kW/h pone General Motors in posizione di assoluta leadership tecnologica nel settore. La batteria è in sperimentazione da circa tre anni ed è tuttora sottoposta a cicli di test rigorosi che ne ribadiscono sia il potenziale che l’assoluta affidabilità.
Tale unità alimenta un motore elettrico da 111 kW, ossia 150 cv, in grado di spingere agevolmente Volt/Ampera a una velocità massima, auto limitata, di 161 orari, con lo sprint 0-100 in soli 9”. Ma soprattutto questa batte-ria è in grado di assicurare una «autonomia elettrica» di 60 km. A questo punto la batteria ha speso solo 8 dei suoi 16kW/h, gli altri 8 rimangono sempre a garantire la propulsione. Un motore a pistoni di 1.400 cc per 75 cv, alimentato a iniezione diretta di benzina, attiva un potente alternatore che provvede a mantenere costante questo livello di energia, consentendo una autonomia di oltre 500 km. Volt/Ampera dispone, ovviamente, di impianto frenante rigenerativo, per il recupero dell’energia in decelerazione. La ricarica completa, invece, avviene collegando l'apposito alimentatore alla rete, e il tempo di accumulo è di 3 ore. I test di affidabilità hanno confermato che questa eccezionale batteria ha una vita minima garantita di almeno 10 anni/240mila km. A fronte di percorrenze tipiche quotidiane, Volt/Ampera non consuma neppure una goccia di benzina e non emette neppure un grammo di anidride carbonica. In un impiego misto, che includa anche lunghe percorrenze autostradali, il consumo sarà di un solo litro per poco meno di 100 chilometri, con meno di 40g/km di anidride carbonica.
Non abbiamo potuto guidare nessuno dei circa 100 prototipi di Volt/Ampera con cui si stanno conducendo i test, ma abbiano avuto modo di guidare uno degli oltre 100 prototipi di HydroGen IV, la versione a propulsione elettrica del Suv Chevrolet Equinox. La sua pila a combustibile da 73 kW alimenta un motore elettrico che consente una velocità massima auto limitata a 160 orari, con accelerazione 0-100 in 12” e un’autonomia di 320 km con una carica di 4,2 kg di idrogeno compresso a 700 bar. Il veicolo è assolutamente «vero» e credibile, con ottime doti di guida e una ripresa di tutto rispetto, nel silenzio quasi totale.


Grazie alla Volt, e ad altre 25 vetture che infoltiranno la gamma Gm entro il 2011, l’amministratore delegato della società Fritz Henderson si aspetta un cash flow positivo nel 2010 e profitti netti l’anno seguente.
Il top manager è consapevole che la Volt all’inizio non genererà profitti. Sono stati molto alti infatti i costi di sviluppo della vettura. Anche il prezzo di mercato non sarà alla portata di tutti: 40mila dollari.

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