Le follie di Penati: un consulente per i fulmini

Prima di lasciare la sua poltrona a Palazzo Isimbardi, Filippo Penati è riuscito perfino ad assumere tre consulenti per studiare le potenzialità turistiche di Sesto San Giovanni. Le cui spiagge non sono propriamente rinomate come la riviera adriatica, anche se è la città dove Penati è stato sindaco per diversi anni. E dunque quei 7.200 impiegati per una consulenza così stravagante suonano come un omaggio ai suoi concittadini. Meta obbligata degli itinerari turistici studiati dai consulenti, il monumento di Penati a se stesso.
È solo un esempio di come la giunta di centrosinistra è riuscita a spendere 7 milioni 190mila e 123 euro in collaboratori esterni. Una fetta significativa del buco da oltre 40 milioni di euro nelle casse provinciali lasciato in eredità al nuovo presidente, Guido Podestà. Nel conto delle consulenze finanziate nell’arco dell’intero 2008, appena pubblicate dal ministero per la Pubblica amministrazione e l’innovazione, spiccano i 218.927 euro bruciati per stipendiare una pletora di portaborse del presidente, degli assessori e dei capigruppo. Un occhio di riguardo Penati lo ha avuto soprattutto per gli ex candidati della sua area politica risultati «trombati» alle elezioni: forse un presagio della fine che avrebbe fatto lo stesso presidente. Un nome su tutti, quello di Alessandro Alfieri, ex candidato sindaco dell’Ulivo a Varese e responsabile Enti locali nell’esecutivo regionale del Pd, cui è stata erogata la bellezza di 50.135 euro per un «incarico ad alto contenuto specialistico per le politiche europee e i rapporti internazionali».
Mentre a Elda Coppi, già candidata dell’Ulivo per il consiglio di zona 6 a Milano, sono andati altri 20.032 euro per una non meglio precisata «attività di supporto tecnico in materia di diritti dei cittadini». Sempre per restare in tema di «trombati», Penati ha deciso di investire altri 72.272 euro per pagare i consulenti musicali. Solo in esperti di comunicazione è riuscito a investire 416.956 euro pubblici: l’ennesima dimostrazione di un mandato vissuto soprattutto all’insegna dell’immagine. E altri 28.230 euro sono andati in «consulenti in ambito sportivo».
Indispensabile, per il buon funzionamento della macchina amministrativa di Palazzo Isimbardi, anche un consulente in ebanisteria, stipendiato con 2.688 euro, e altri tre in tappezzeria, cui sono andati 10.428 euro. Curioso anche l’elenco dei docenti a contratto pagati dalla Provincia, che variano dalla doratura alla termodinamica, dall’assistenza familiare alla decorazione. E se per la presenza dei campi rom sul territorio i residenti hanno paura, Penati non è rimasto inattivo e ha organizzato degli «eventi in materia di sicurezza». Cioè dei momenti di spettacolo per esorcizzare i timori dei cittadini con un’attrice pagata la bellezza di 3.667 euro. La Provincia ha inoltre deciso di pagare 5.136 euro per avere un esperto che studiasse le «contaminazioni di acque sotterranee della città di San Pietroburgo», che ai tempi dell’Unione sovietica era chiamata Leningrado. E che, in quanto città di Lenin, per l’ex presidente della giunta rossa era forse un vero modello.

Altri mille euro sono stati spesi per un consulente sui fulmini. Infine, ci sono altri 19.231 euro per il progetto «Movimento e gioco». Un vero e proprio emblema di come, per gioco appunto, Penati è riuscito a spendere 7 milioni e 190.123 euro pagati dai contribuenti.

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