Nel corso dei primi sei mesi del 2009 il settore dei fondi immobiliari italiani ha evidenziato una buona capacità di consolidamento. È quanto rilevano Assogestioni e Ipd sottolineando un ulteriore aumento dell'attivo gestito e una crescita del patrimonio. I flussi di raccolta sono stati positivi per 548 milioni di euro.
Il patrimonio è cresciuto dell'1,4% rispetto al semestre precedente passando da 20,2 a poco meno di 20,5 miliardi di euro. In un anno la crescita è stata pari all'1,9%.
Il numero di fondi censiti è arrivato a quota 143 unità. Di questi 119 sono riservati ad investitori istituzionali e detengono un patrimonio di 14,6 miliardi di euro, mentre i fondi retail sono 24 e assommano asset per oltre 5,8 miliardi.
Le attività, cresciute del 6,4% su base annua e del 2,1% in sei mesi, si attestano a quota 35,4 miliardi di euro. Al termine del semestre l'81% dei fondi ha fatto ricorso alla leva. Rispetto allo scorso semestre il grado di utilizzo delle operazioni di finanziamento è rimasto invariato per i fondi riservati che si sono indebitati per il 77% delle loro possibilità. Per i fondi retail il livello di indebitamento è in lieve crescita e pari al 60% della quota ammissibile (alla fine del 2008 era il 58%).
Per quanto riguarda l'asset allocation per destinazione d'uso si osserva che gli investimenti dei immobiliare avvengono in prevalenza nel settore Uffici: il 58,8% per i retail e il 49,6% per i riservati. La seconda destinazione d'uso scelta da entrambe le categorie è quella Commerciale: 22,7% degli investimenti complessivi dei retail e il 16,2% per quelli riservati.
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