Parigi - Caos questa mattina in Francia dove il primo grave effetto della penuria di carburante è stato il blocco dell’oleodotto che rifornisce gli aeroporti parigini di Roissy e Orly. Una serie di depositi di carburante occupati dai manifestanti contro la riforma delle pensioni sono stati sbloccati all’alba dall’intervento delle forze dell’ordine per volere dell’Eliseo, che temeva una penuria di benzina nel paese. Altri, però, sono stati contemporaneamente occupati da nuovi manifestanti. La situazione è confusa, con il sindacato che non sembra tenerla sotto controllo ovunque.
La Francia è nel caos Mentre continua l’agitazione degli studenti (sono 306 i licei chiusi oggi), e prosegue lo sciopero dei treni e di alcune metropolitane, l’avanguardia della protesta è ormai passata al settore energetico. Undici raffinerie su 12 sono ormai bloccate e molti depositi di carburante sono stati occupati da ieri. Ciò provoca timori nelle autorità e nella gente, che già in alcuni casi si è messa in fila alle pompe di benzina per non rimanere senza riserve nei prossimi giorni. Per questo, l’Eliseo ha deciso ieri sera - in una riunione fra il presidente Nicolas Sarkozy, il premier Francois Fillon e un numero ristretto di ministri - di procedere ad alcuni sgomberi all’alba di oggi.
L'intervento delle forze dell'ordine Le forze dell’ordine sono intervenute a Fos-sur-mer, vicino a Marsiglia, sgomberando l’impianto, poi in modo pacifico a Bassens, nella Gironda, e a Cournon d’Auvergne, nel centro, liberando una capacità totale di un milione di metri cubi di stoccaggio carburante. Successivamente sono stati sbloccati altri depositi a Vern-sur-Seiche e a Tolosa, appena occupati dai manifestanti. Altri, al contrario, sono stati investiti dalla protesta proprio alle prime luce del giorno, alla Rochelle, a Le Man, nel Calvados, e nel centro del paese, vicino a Tours.
"Non ci possiamo permettere una penuria di carburante - ha fatto sapere l’Eliseo spiegando la decisione adottata ieri sera - bisogna pensare a tutti quelli che hanno bisogno di spostarsi, ai camionisti, a tutto quello che costituisce la vita del nostro paese". Per Bernard Thibault, segretario generale della Cgt, il sindacato comunista, far intervenire le forze dell’ordine contro le proteste per la riforma delle pensioni è "un metodo sbagliato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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