Parigi - Sequestri mirati dei dirigenti che annunciano i licenziamenti. Da parte dei lavoratori. E' il terzo caso in Francia negli ultimi mesi. Questa volta è successo alla 3M. Dove sono riprese le trattative all’interno della filiale di Pithiviers, a sud di Parigi, qui i lavoratori hanno preso in ostaggio il direttore della filiale, Luc Rousselet. L’azienda produttrice di articoli di cancelleria, ha di recente annunciato un piano di tagli aziendali nelle 13 filiali francesi, dove lavorano complessivamente 2.700 persone.
Braccio di ferro I dipendenti, che da martedì tengono in ostaggio il loro direttore, vogliono negoziare con la direzione della filiale francese della multinazionale statunitense: lo hanno reso noto fonti sindacali, che stanno conducendo una trattativa con le autorità locali. Luc Rousselet, il dirigente sequestrato, "non si ritiene più nella situazione idonea per poter negoziare" con i dipendenti, ma "è fuori questione che possa lasciare lo stabilimento fino a che non si sarà ottenuto qualcosa" ha spiegato Jean-François Caparros, delegato sindacale di Force Ouvriere, precisando che l’uomo è stato trattato e nutrito "normalmente". I sindacati si sono fatti garanti della sicurezza del dirigente ma "se non si arriverà a una trattativa, potranno esserci delle tensioni con i dipendenti". Lo stabilimento di Pithiviers dà lavoro a 235 persone ma nel dicembre del 2008 la direzione ha annunciato l’eliminazione di 110 posti di lavoro e il trasferimento di altri 40 presso una nuova società che dovrebbe essere creata sempre a Pithiviers entro la fine dell’anno.
La spinta dei sindacati Azioni causate dalla grave situazione di crisi e che per la maggior parte dei sindacati sono "legittime": "Non dico di approvarle, ma mettetevi nei panni di questi lavoratori che non hanno nulla da perdere" sottolineava un rappresentante di Force Ouvriere, mentre Cgt e Solidaires facevano notare come "la violenza fatta ai dipendenti vittime di un licenziamento è ben più grave". Il governo di Parigi non ha finora criticato quanto accaduto e ha anzi definito "scandalose" le riduzioni del personale decise da molte aziende e giustificate con le necessità di tagliare i costi dettate dalla crisi.
Un caso alla Sony Neanche due settimane fa un caso analogo si era verificato nella filiale Sony di Pontonx-sur-l’Ardour, a sud di Bordeaux. L’amministratore delegato della Sony venne preso in ostaggio per una notte, insieme al capo delle risorse umane, dopo l’annuncio dell’azienda del taglio di 8mila posti di lavoro, equivalente all’8% dei suoi impiegati in tutte le sedi del mondo, e la chiusura della filiale di Bordeaux dove lavorano 311 dipendenti. E nelle ore immediatamente successive è stato concluso un accordo che migliorava sensibilmente le condizioni di allontanamento dei lavoratori.
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